Tafferugli a La Scala durante la protesta degli studenti

di Emma Zampella

 MILANO. Torna tranquilla la situazione dopo i tafferugli consumatisi in piazza Della Scala, dal lato opposto al teatro, tra gli esponenti dei collettivi studenteschi e le forze dell’ordine.

Tra le file degli uomini in divisa ci sono stati feriti di lieve entità. Protagonisti della sommossa un gruppo di studenti, circa una cinquantina, che con cappellino di Natale sul capo, sono stati allontanati da un cordone delle forze dell’ordine che li ha spinti fino in via Margherita, facendoli arretrare. A partecipare agli scontri ci sono stati anche i rappresentanti degli immigrati, dei lavoratori dello spettacolo, che si sono riuniti insieme per una protesta comune. La situazione sembrava sfiorare il peggio quando sono stati fatti esplodere dei petardi che hanno ferito due poliziotti medicati sul posto da un’autoambulanza presente sul presidio della sommossa. La protesta studentesca è stata bloccata dai carabinieri in versione anti sommossa che hanno riportato la tranquillità nella piazza del teatro. Subito il commento del sovrintendente della Scala, Stephane Lissner, che ha così commentato: “E’ così in tutta Europa, è triste”. Poi si lascia andare ad un commento circa l’assenza del Ministro della Cultura, Sandro Bondi: “Avrà altro da fare. Non commento, mi dispiace”, si è limitato ad aggiungere.

Atteggiamento differente invece è stato riservato al Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano che è stato scortato alla prima teatrale della Scala, dal sindaco Letizia Moratti. Stephane Lissner, ha sottolineato il suo impegno nel rendere “omaggio sempre alla grande tradizione del teatro italiano che la Scala rappresenta”. Anche gli studenti in protesta hanno chiesto l’intervento di Napolitano: “Presidente alza la mano. Napolitano abbiamo bisogno di te” hanno scandito a gran voce. Ad invocare più volte il nome di Napolitano sono stati soprattutto gli immigrati che sono in piazza della Scala attorno alla torre di cartone che simboleggia la protesta di via Imbonati a Milano e quella della gru di Brescia. “Presidente vienici a trovare, siamo disperati”.

Non si tira fuori dalle proteste nemmeno il maestro Daniel Baremboin, che prima di dare inizio alla direzione della Valchiria di Wagner ha letto l’articolo 9 della Costituzione in segno di protesta per i tagli alla cultura. ”Sono molto felice – ha esordito Barenboim, rivolto verso il Capo dello stato – di dirigere ancora una volta alla Scala. Sono onorato di essere stato dichiarato maestro scaligero, ma a nome dei miei colleghi sono molto preoccupato per il futuro della cultura in Italia e in Europa”.

Quindi ha letto l’articolo 9 della Costituzione nel quale viene affermato che la Repubblica promuove la cultura e la ricerca scientifica: “’La Repubblica – ha sottolineato – promuove lo sviluppo della cultura e la ricerca scientifica e tecnica. Tutela il paesaggio e il patrimonio storico e artistico della nazione”. Barenboim, dopo aver espresso la sua felicita’ per essere alla prima a dirigere Valchiria e per essere stato dichiarato maestro scaligero ha aggiunto: ”Per tale titolo e anche ai nomi dei colleghi che cantano, ballano e lavorano non solo qui ma in tutti i teatri, sono qui per dirvi a quale punto siamo profondamente preoccupati per il futuro della cultura nel paese e in Italia”. Ora la tensione è stata allentata facendo tornare il tutto quasi alla normalità: gli studenti hanno continuato la loro protesta in maniera pacifica nel momento in cui sono intervenuti i rappresentanti della cultura, del teatro e dei sindacati contro i tagli previsti dalla Finanziaria. Intanto si è saputo che sarà il maestro Daniel Barenboim a intervenire contro i tagli alla cultura prima dell’inizio di “Die Walkure”. La decisione di una presa di posizione sulla situazione della culturaè stata confermatain un incontro fra i sindacati e il sovrintendente Stephane Lissner. Ora c’è l’ufficialità che sarà il maestro scaligero Barenboim a prendere la parola prima che riecheggino le note dell’inno nazionale per un breve discorso fatto a braccio.

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