Rainone: “Orta vittima di finti oppositori”

di Redazione

Salvatore RainoneORTA DI ATELLA. “Il trasformismo politico è questione morale”. Lo afferma il consigliere comunale del Pd Salvatore Rainone, bersaglio in questi ultimi giorni di attacchi provenienti dal suo stesso fronte di opposizione, da parte degli ormai ex alleati del defunto “Patto per Orta” di cui era candidato sindaco.

In una nota, però, Rainone lancia dure accuse a quelli che ritiene “finti oppositori”.

“Quando manca il potere alcuni ne soffrono disperatamente, come in una crisi di astinenza che li tormenta. Il potere lo rivogliono a tutti i costi e pur di ritornare al comando sono anche capaci di proporsi come oppositori, imbrogliando ancora di più i cittadini che sono vittime inconsapevoli, finché non si accorgono dell’inganno, quando però è ormai troppo tardi. Alcuni personaggi sono oppositori per finta, con sperimentata ed abusata strategia politica si mimetizzano per un po’.

Alla prima occasione, poi, ritornano come gattopardi a sedersi al tavolo del banchetto a cui sono convitati fissi, avvezzi. Fanno finta di cambiare per ritornare, più veloci che mai, alla casa madre del comandare che è meglio dell’andare ‘a faticà’, violentando, alla base, i valori fondamentali, ammesso che li abbiano mai avuti, e, cosa più immorale, passando sopra la testa dei cittadini che vorrebbero credere in qualcosa e in qualcuno. In prima fila pseudo-movimenti, che con i loro corifei sempre pronti, alla sedia o poltroncina che sia, fanno da megafono ad altri avventurieri. Un megafono che, dopo aver sfruttato ancora una volta la buona fede dei cittadini, sembra avere il destino del ‘pifferaio magico’: condurre tutti i topi, verdi o grigi che siano, al precipizio politico e sociale.

La vera politica, il vero impegno civico partono da sentimenti intimamente connessi alla morale. Valori che prescindono da uno specifico colore politico ma purtroppo sconosciuti da alcuni e sistematicamente calpestati da altre confuse menti che non hanno saputo né sanno far crescere niente per il paese, se non il loro protagonismo-tornaconto. La storia si ripete e questa è la rovina di Orta che, da dopo la fase commissariale, ha tutto il diritto-dovere di rialzarsi e riappropriarsi dell’identità territoriale e culturale che viene dalla fatica dei padri e dalla storia millenaria di cui è erede.

Orta non ha bisogno dei soliti giochi. Non si costruisce così la politica democratica dell’alternanza né il bene del paese. L’impegno politico, per ripartire da una sinistra riformista e di governo, richiede chiarezza, non di parole ma di fatti, di azioni, di comportamenti. Ma ciò presuppone sapere chi si è, dove si vuole andare, con chi e perché. Il Pd da quando ha riportato, faticosamente, la politica ad Orta, lo ha sempresaputo”.

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