SANTARPINO. Potrebbe essere la stessa Banda del Bingo quella che ancora una volta, dopo Teverola e Maddaloni, ha messo in scena una nuova rapina in provincia di Caserta.
Ad essere oggetto dello stesso assalto armato, secondo una tecnica già nota e collaudata, questa volta la sala Bingo di SantArpino, dove nella tarda serata di ieri tre rapinatori hanno fatto irruzione con tanto di pistole in pugno e con i volti coperti dai passamontagna, incuranti dei numerosi avventori seduti ai tavoli da gioco. Ma laudacia dei malviventi non è stata, per fortuna, premiata, considerato che il bottino ammonta a duemilacinquecento euro, che, diviso quattro, fanno davvero poco anche in considerazione del rischio corso.
Questa, secondo i carabinieri del reparto territoriale di Aversa e della stazione di SantArpino che, agli ordini del colonnello Francesco Marra e del capitano Domenico forte, conducono le indagini sullepisodio, la dinamica della rapina. Sono le 23.30 circa dellaltra sera, quando una Bmw di colore nero si ferma nel parcheggio della sala Bingo Figli delle stelle, ubicato sulla provinciale che da SantArpino porta Frattamaggiore. Nel locale ci sono ancora avventori che si attardano in considerazione delle festività natalizie. Ad un tratto nella sala fanno irruzione tre uomini armati di pistole con i volti coperti da passamontagna. Senza battere ciglio si recano direttamente verso le casse della sala e intimano, tenendo sotto la minaccia delle armi i cassieri, di consegnare loro tutto il contenuto delle casse stesse.
Lazione è stata praticamente fulminea e i tre malviventi dopo un paio di minuti sono nuovamente fuori e salgono a bordo della Bmw dove, al volante, li attende un quarto complice. Subito dopo la fuga a tutto gas. Immediato lallarme ai militari della locale stazione, ma i posti di blocco istituiti nei pressi delle vie di fuga dallagro aversano dai militari non hanno sortito alcun risultato.
Dopo la rapina a novembre ai danni della sala Bingo Boys di Teverola e dellaltro giorno a Maddaloni, sempre con la stessa tecnica, gli investigatori ipotizzano che ad operare possa essere sempre la stessa banda.