Ascom: “Il Comune indichi tempi per smaltire buste non biodegradabili”

di Antonio Arduino

 AVERSA. Dal primo giorno del 2011 via i sacchetti di plastica dagli esercizi cittadini che, in applicazione di una legge nazionale, non potranno distribuire ai clienti le vecchie buste per la spesa in materiale non biodegradabile.

Una norma sulla quale gli esercenti aderenti all’Ascom-Confcommercio chiedono all’amministrazione di fare chiarezza e indicare tempi certi sulla possibilità di smaltire le scorte di buste e sacchetti acquistate molto tempo prima che la norma diventasse legge.

“Avendo chiesto al ministro Prestigiacomo un nuovo rinvio dell’applicazione proprio per consentire lo smaltimento delle scorte non si era certi che la norma diventasse operativa, così – dicono dalla sede cittadina dell’Ascom – molti dei nostri iscritti hanno fatto la solita scorta annuale di buste e sacchetti che ora non dovrebbero utilizzare ricevendone danno economico”.

“In realtà – continuano – la possibilità di smaltire le scorte sarebbe stata prevista dal ministro ma nell’ordinanza comunale che ha reso applicativa la normativa il dato non è inequivocabilmente chiaro”. “Il passaggio in cui si legge ‘ritenendo opportuno e necessario assumere le iniziative del caso finalizzate alla riduzione al minimo dell’utilizzo di sacchetti non biodegradabili…, fino a giungere alla completa eliminazione’ non specifica – osservano dall’Ascom – tempi, né esclude la possibilità che gli esercenti vengano multati per non aver ottemperato da subito alla norma”.

Da qui la necessità di un incontro, chiesto all’assessore al ramo, perché venisse chiarita in maniera ufficiale la questione. “L’incontro – riprendono dall’Ascom – c’è stato ma il risultato è di carattere ufficioso. Perché, dopo aver chiarito che nulla era possibile fare essendo la norma di carattere nazionale, l’assessore si è impegnato ad invitare la polizia municipale a soprassedere, nella fase iniziale di applicazione, dal comminare multe ai contravventori”. “Un impegno personale, senza termini di durata e sopratutto – fanno osservare dall’Ascom – senza valore dispositivo, cosicché la polizia municipale potrebbe comunque elevare contravvenzione ai trasgressori”.

Da qui la preoccupazione dell’associazione dei commercianti che, nell’ottica di garantire collaborazione alla riuscita del progetto di raccolta differenziata porta a porta, tiene a sottolineare anche la mancata consegna agli associati degli appositi contenitori. “Ci sono giunte – dicono in proposito – lamentele di esercenti che pur avendone fatta richiesta da tempo non hanno ancora ricevuto i contenitori per la differenziata. In particolare una pasticceria sita in via Linguiti segnala che non solo non ha ricevuto i contenitori chiesti ma che addirittura il prelievo risulta insoddisfacente nella zona, senza tener conto dello spazzamento carente”.“Per far partire la differenziata porta a porta la consegna dei contenitori – concludono dall’Ascom – è fondamentale, altrimenti continueremo a vedere fiorai e fruttivendoli, per fare degli esempi, smaltire foglie, fogliame ed altro nei contenitori per i rifiuti ordinari”.

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