NAPOLI. Beni per un valore di oltre 35 milioni di euro sono stati confiscati ai fratelli Nicola Giovanni e Maurizio Costa, di 28 e 26 anni, ritenuti esponenti dei clan Panico e Sarno di Sant’Anastasia e del quartiere Ponticelli di Napoli.
Per i due è stata disposta anche la misura di prevenzione della sorveglianza speciale con obbligo di soggiorno nel comune di residenza, per tre anni. Gran parte del patrimonio confiscato era già stato sequestrato dallo stesso Tribunale nel dicembre 2009. In particolare l’autorità giudiziaria ha disposto la confisca di beni in disponibilità dei due fratelli in vari comuni delle province di Napoli, Caserta, Belluno e Olbia: la totalità delle quote sociali e dei beni aziendali di una società immobiliare di Napoli, quote sociali si una srl edilizia di Sant’Anastasia, numerosi conti correnti bancari, un terreno, appezzamento agricolo e fabbricato rurale a San Leucio (Caserta); un ampio complesso residenziale diviso in otto appartamenti realizzato in riva al mare con annessa spiaggia di pertinenza, a Vico Equense; una multiproprietà a Cortina d’Ampezzo (Belluno), ed una in un villaggio turistico ad Olbia.
Nicola Giovanni, arrestato nel 2007, è ritenuto dagli inquirenti un esponente di primo piano nel clan Panico, con il compito di occuparsi degli aspetti economico-finanziari, di curare gli investimenti e di fungere da tramite con l’imprenditoria e la politica. Maurizio, attualmente detenuto, è invece ritenuto uomo dei Sarno, e secondo gli inquirenti era colui che acquistava armi, anche di particolare micidialità, per conto del clan, da una temibile organizzazione di trafficanti legata ai paesi dell’Est Europa.