GRAZZANISE.È morto Luigi Caruso, il 37enne di Grazzanise (Caserta) affetto da influenza A, che era stato ricoverato nel centro di rianimazione dell’ospedale San Leonardo di Castellammare di Stabia in condizioni già disperate, con una insufficienza respiratoria grave.
“Le condizioni sono apparse subito critiche fin dal primo momento del ricovero avvenuto cinque giorni fa”, spiega direttore del Centro di Rianimazione, Aniello De Nicola. Il paziente è stato trasferito, a cura della Centrale Regionale dell’emergenza, dall’ospedale di Caserta presso il “San Leonardo” di Castellammare di Stabia dove esistono attrezzature specifiche per questo tipo di patologia. Per impedire la diffusione dell’infezione virale, il paziente si trova nel settore-isolamento della Rianimazione, intorno alla quale è stato attuato un cordone sanitario che vede impegnato personale specializzato dedicato e tecnologie di decontaminazione e di disinfezione mediante vapori di perossido d’idrogeno.
La diagnosi clinica è stata posta subito dopo il ricovero e quindi confermata dalla positività del laboratorio. “Il paziente, fumatore, – spiega il professor De Nicola – non presenta nella storia clinica alcuna patologia che poteva predisporre all’infezione da H1N1, per cui siamo meravigliati dell’aggressività di questa forma. Abbiamo messo immediatamente in atto tutte le terapie e i trattamenti del caso compresa la decapneizzazione extracorporea. Ma la tecnologia sulla quale abbiamo puntato tutte le nostre speranze è la nuova metodica di respirazione artificiale, identificata con la sigla ‘Nava’: cioè la ‘ventilazione polmonare neuralmente attivatà”.
“Unica nel Sud Italia – prosegue De Nicola – questa macchina è capace di interpretare gli impulsi cerebrali del paziente in coma e di aiutare quindi i polmoni danneggiati a respirare in maniera coerente ed immediata. L’obiettivo auspicato è di poter svezzare il malato dal respiratore artificiale più rapidamente e di farlo uscire dal coma. Fortunatamente, nonostante la situazione difficile della sanità, la farmacia e il provveditore dell’Asl Napoli 3 Sud riescono a supportare bene il settore dell’emergenza”.
UN MORTO IN PUGLIA E IN EMILIA. Intanto, sesto decesso per l’influenza A in Puglia e terzo in Emilia, mentre anche ad Ancona si contano i primi casi. Un uomo di 57 anni, positivo al virus H1N1, è morto nel reparto Rianimazione del Policlinico di Bari, anche se i sanitari tengono a precisare che “non è una vittima di influenza A, ma un paziente leucemico morto per setticemia”. Era positivo al virus H1N1, ma aveva gravi patologie di base. “Attualmente nel Policlinico barese – dicono dalla struttura pugliese – ci sono altri ricoverati, ma nessuno in gravi condizioni. Il bambino ricoverato in Rianimazione proprio oggi sarà trasferito in reparto”.
L’influenza A colpisce ancora anche in Emilia. “Un uomo di 74 anni – riferisce in una nota l’Ospedale Maggiore di Bologna – , affetto da pregresse patologie gravemente invalidanti e, risultato positivo al virus A/H1N1, è deceduto nella giornata di ieri, dopo un ricovero di diversi giorni in seguito a una polmonite”. Ad Ancona sono quattro i marchigiani, affetti dal virus A/H1N1, ricoverati nei reparti di Rianimazione degli Ospedali Riuniti: tre al regionale di Torrette, due uomini e una donna, e una bambina al Salesi. Queste persone appartengono alle categorie a rischio per gli effetti del virus.
Il laboratorio virologico di Torrette, secondo i dati del Comitato pandemico regionale, riunitosi oggi, nelle prime tre settimane di gennaio ha analizzato 61 campioni sospetti in persone ricoverate, rilevando 16 positività per virus influenzali: 14 erano virus A/H1N1, 2 erano virus B. Il quadro che emerge è di un’epidemia influenzale 2010-2011, sostenuta, in prevalenza, dal virus A/H1N1 come sta accadendo nel resto d’Italia e d’Europa. Il laboratorio virologico segnala, comunque, che, tra i bambini, è al momento circolante anche un virus non influenzale, tipico della stagione invernale.
Dalla riunione del Comitato pandemico regionale è emerso che “l’andamento epidemico e statistico è nella norma, con un numero di casi gravi limitati rispetto allo scorso anno e senza criticità nell’organizzazione del sistema di rilevazione e gestione dell’epidemia influenzale 2010-2011”. L’incontro è servito per focalizzare gli sviluppi della forma influenzale, legata al virus A/H1N1, che segnala un’incidenza nelle Marche maggiore della media nazionale, ”sicuramente per la maggiore capillarità del monitoraggio, effettuato dalle strutture sanitarie e dai medici di medicina generale – si legge in una nota -, si prevede che il picco stagionale verrà raggiunto entro le prossime tre settimane”.