TIRANA.Tre civili sono rimasti uccisi negli scontri durante le manifestazioni di venerdì a Tirana, in Albania, contro il governo.
Almeno20 sono i manifestanti e 17 i poliziotti feriti. In mattinata sono scese in piazza migliaia di persone, conla polizia che ha sparato sulla folla.
La contestazione arriva daisocialisti albanesi, che non hanno mai riconosciuto i risultati delle legislative del giugno 2009, accusando il potere di brogli. La settimana scorsa, dopo le dimissioni dal vicepremier Ilir Meta, coinvolto in uno scandalo per corruzione, avevano indetto manifestazioni contro il governo e contro il primo ministro Sali Berisha. Un esponente del partito democratico del premier, Mesile Doda, ha definito la rivolta a Tirana un tentativo di golpe ed ha puntato il dito contro il leader del partito socialista e sindaco di TiranaEdi Rama. Quest’ultimo ha invitato i manifestanti a cessare gli scontri, accusando il governo di aver attuato “provocazioni nei confronti della pacifica protesta dei cittadini”. Rama ha insistito perchè il premier avvii “una soluzione politica della situazione”. “Non vogliamo prendere il potere con la forza e senza elezioni. – ha spiegato Rama – Il governo deve dare le dimissioni e aprire la strada a nuove elezioni (legislative) anticipate. È la sola soluzione per far tornare il Paese alla normalità”.
Appello dal capo dello Stato albanese Bamir Topi: “Tutte le forze politiche devono tranquillizzare i manifestanti e garantire il ripristino dell’ordine pubblico dando sostegno alle forze di polizia”, ha detto Topi, esortando i partiti politici ad avviare il dialogo e ad assumersi le responsabilità per la stabilità del Paese”.
Anche il portavoce della Farnesina Maurizio Massariha rivoltoun “appello alla calma e alla moderazione a tutte le parti”. “Invitiamo tutte le forze politiche a risolvere attraverso il dialogo e la normale dialettica politica in Parlamento le questioni pendenti – ha detto il rappresentante italiano – perchè gli atti di violenza sono inaccettabili”.