NAPOLI. È clinicamente morto Anthony Fontanarosa, il rapinatore diciassettenne ferito da un colpo alla nuca che gli è stato esploso contro da un poliziotto mentre tentava, insieme ad un complice, di rapinare una tabaccheria di via Cirillo, a Napoli.
Distrutta dal dolore la madre Stefania, che ha già visto morire il marito e il figlio in azioni violente. Anche il padre di Anthony,Antonio,era un rapinatore, morto il 5 gennaio 1999 mentre tentava di accedere dal sottosuolo ad un ufficio postale del quartiere Scampia. Alla vista dei militari, l’uomo prese la pistola e un carabiniere fu costretto a sparare, uccidendolo. Mentre il fratello Ciro, lo scorso anno, a soli 16 anni, fu ucciso in un agguato di camorra per il quale è stato condannato Ettore Bosti, figlio del boss Patrizio. Il giovane, secondo l’accusa, fu ucciso perché compiva rapina nel territorio dei Bosti senza “permesso”.
Il nonno del ragazzo dice: “Per gente come noi non cè speranza, siamo destinati a morire”. Ma, in un’intervista rilascia a TvLuna chiede di sapere l’esatta dinamica dell’episodio che ha portato al ferimento del nipote. “Non metto in dubbio che mio nipote abbia sbagliato- afferma -ma so che gli hanno sparato alle spalle e chiedo quindi che venga fuori la verità”. Una verità che non coincide con la versione ufficiale diffusa nella sera dagli investigatori e col referto medico che parla di una ferita alla regione occipitale. La Procura ha aperto uninchiesta per stabilire se il poliziotto abbia sparato per difendersi. Il questore Santi Giuffrè difende loperato dell’agente: “E’ stata unazione di polizia pienamente legittima, un atto di valore”.
Intanto, il titolare della tabaccheria, Raffaele Aliperta,ringrazia il poliziotto: “Ci siamo abbracciati forte. Dobbiamo solo ringraziarlo”. E ringrazia anche “Nancy”, il suo rottweiler femmina di sei anni che ha ringhiato contro i malviventi ed è stata ferita da un colpo di pistola, entrato nellangolo dellocchio e fermatosi nella gola: il cane è stato operato in una clinica a Frattamaggiore. Ma un pensiero va ancheal ragazzo: “Ho letto che ha una famiglia con storie molto tristi alle spalle”.
Nella vicenda interviene anchela Federazione italiana Tabaccai, che chiede la creazione di una mappa dettagliata delle tabaccherie di Napoli e provincia e una selezione di quelle che hanno la videosorveglianza. “Vorremmo essere più protetti dallo Stato spiega la presidente della Fit, Liliana Langella visto che è per lo Stato che lavoriamo e, rapine o meno, dobbiamo fare i versamenti dei soldi incassati per conto dello Stato. Senza neanche aspettare il risarcimento dellassicurazione in caso di rapina. Lo Stato non dà tempo, e intanto noi ci ritroviamo a vendere le caramelle dietro un vetro blindato mentre dovremmo avere i banchi alla luce del sole. In questo modo diminuiscono le vendite e lindotto. E certo i nostri guadagni non ci permettono la vigilanza privata”.
da TvLuna |