ROMA.Gianfranco Fini, con un editoriale sul Secolo, risponde alla lettera del ministro dell’Economia Giulio Tremonti pubblicata martedì sul Corriere della Sera.
“La discussione aperta prima da Piero Ostellino e poi da Giulio Tremonti sul Corriere della Sera, – scrive il presidente della Camera – ha di certo il merito di puntare al cuore dei problemi e delle prospettive dell’Italia: a partire dalla capacità competitiva, da difendere ma soprattutto da rilanciare, della nostra economia”.
“La mancata risposta su questi temi – osserva Fini – al netto del clamore della polemica, è una delle ragioni della presa di distanza di Futuro e libertà dal governo e anche uno dei nodi da cui dipende il destino della legislatura in corso”. Il presidente della Camera pensa però “come Tremonti, che non sia tempo di cercare le colpe della situazione presente. È tempo di cambiarla”. Una riforma dell’articolo 41 della Costituzione “è oggi assolutamente opportuna”, concorda Fini con Tremonti, ma aggiungendo che “al di là della ‘iforma liberale’ che il Pdl ha predicato senza praticarla in questi lustri, il dibattito politico ha bisogno di un salto di qualità”.
“Sarei insincero – prosegue il leader di Fli – se non aggiungessi però che il miglior viatico per questa riforma apparentemente minima ma profonda, sarebbe quello di comportamenti corretti in primis da parte del governo e del legislatore. Si può fare molto anche a Costituzione invariata”.
E allora Fini si chiede: “Prchè non riprendere il processo interrotto delle privatizzazioni per ridurre il debito, punto dimenticato del programma elettorale del centrodestra? La riduzione del debito pubblico – ragiona la terza carica dello Stato – è la vera politica per i giovani: se non interveniamo drasticamente, i debiti di oggi saranno le tasse di domani”. “Perchè – chiede ancora Fini – non ridurre drasticamente il peso e il costo dello Stato e della politica, abolendo le province inutili, accorpando comuni ed enti strumentali e dismettendo le partecipazioni pubbliche nelle vecchie municipalizzate?”. Per il leader di Fli andrebbe anche valutata l’ipotesi di una privatizzazione della Rai, “non per svenderla” ma per evitarle un declino sul modello della “vecchia” Alitalia.
E sul piano delle proposte, l’inquilino di Montecitorio suggerisce ancora: “Il governo potrebbe finalmente presentare – già con discreto ritardo, rispetto ai termini previsti – la legge annuale sulla concorrenza. Al fine di abbattere le barriere di accesso ai mercati e alle professioni”. “Sul piano locale, si dovrebbe dare concreta attuazione al decreto Ronchi sulla liberalizzazione della gestione dei servizi pubblici locali. Sono tutte riforme a costo zero. Che ne pensa il ministro Tremonti?”.