MILANO. Tre ore di interrogatorio quelle a cui è stata sottoposta, nel pomeriggio di domenica, Nicole Minetti, l’ex igienista dentale del premier Silvio Berlusconi, oggi consigliere regionale della Lombardia, indagata nel caso Ruby per favoreggiamento della prostituzione.
Secondo i magistrati milanesititolaridell’inchiesta, la Minetti sarebbe una delle organizzatrici deipresuntifestini hardnella villa di Arcore del presidente del Consiglio, anch’egli indagato per i reati di concussione e prostituzione minorile riferita alla marocchina Ruby, all’epoca dei fatti diciassettenne. Assistita dal suo legale Daria Pesce, la Minettiè entrata in procura intorno alle 14.30, uscendo alle 18. Ha risposto alle domande deipm Ilda Boccassini e Antonio Sangermano. Nell’inchiesta sono coinvolti anche Lele Mora ed Emilio Fede.
MOSSA PER EVITARE GIORNALISTI. Un interrogatorio a sorpresa, dal momento che è stato anticipato rispetto all’invito a comparire previsto per martedì prossimo. Ciò per evitare la presenza davanti al tribunale di giornalisti e fotoreporter. Il verbale dell’interrogatorio è stato secretato. Nei prossimi giorni la procura di Milano presenterà la richiesta di rito immediato per Berlusconi.
“NON MI DIMETTO”. Intanto, in un’intervista a Il Giornale, quotidiano della famiglia Berlusconi, la Minetti ha ribadito: “Non mi dimetto, sarebbe unammissione di colpevolezza”. E si è difesa: “Io non reclutavo ragazze. Tantomeno facevo sesso col presidente o con qualcun altro. Io sono una ragazza normale di 25 anni, ho un fidanzato e una laurea”. Contro di lei è in atto una raccolta firme per farla dimettere. L’iniziativa parte da alcuni giovani del suo stesso partito, il Pdl, guidati da Sara Giudice, i quali sostengono che è stata immediatamente catapultata ai vertici della politica lombarda senza aver fatto gavetta. “Sono arrivata a Milano. Ho superato il test al San Raffaele, ho studiato per tre anni, mi sono laureata a novembre 2009 con 110 e lode. La tesi l’ho fatta sulla prevenzione del tumore della bocca. E su questo tema ho tenuto anche una relazione in lingua inglese ad un convegno scientifico in Svizzera”, risponde Minetti, anche se si tratta di una nota professionale, non politica.
“INSULTI AL PREMIER UNO SFOGO, PER ME E’ UN MITO”. Sugli insulti al premier ascoltati in alcune intercettazioni (“Pezzo di m…”, “culo flaccido”, etc.) si giustifica: “Solo uno sfogo”. E racconta: “Sonogiro con mio padre, per Milano. Entriamo in libreria, compro ‘Mignottocrazia’ di Paolo Guzzanti. Lo sfoglio: cè un capitolo su di me dove mi dipinge come una maîtresse e cè una foto del mio lato B. Anche se in realtà non sono io, ma non importa. Papà, così orgoglioso della figlia consigliere regionale, quasi si sente male, io mincavolo. Perdo le staffe, chiamo Clotilde, la mia assistente, e urlo la mia rabbia”. In ogni caso, lei conferma: “Sto con il premier, per me è un mito”.