ROMA.Sara Tommasi candidata all’Europarlamento nel 2009: così almeno voleva Silvio Berlusconi. Ma lei non accettò, voleva fare l’attrice, lavorare nello spettacolo.
A rivelarlo è la stessa 29enne di Narni al programma “Un giorno da pecora” di Radio 2. “Nel 2009, tramite amici ternani, deputati tra le file del Pdl – racconta la Tommasi – ero stata presentata a Berlusconi. Mi propose, in maniera ufficiale, che, essendo laureata in un’università prestigiosa come la Bocconi sarei stata adatta a entrare nel Parlamento europeo. Ma gli dissi: ‘No presidente, io voglio assolutamente far carriera o nel giornalismo o nel cinema'”. Ma oggi si dice pentita di quella risposta: “Rimpiango l’occasione, non ho colto l’opportunità”.
Parlando del caso Ruby, la showgirl ha negato di essere stata ai presunti festini diArcore, nella dimora del Cavaliere, così come sembrava emergere dalle intercettazioni. “È una grandissima balla, io ci non sono mai andata”, la sua risposta. E sul fatto che dalle celle del suo telefonino risultavano chiamate in partenza proprio da Arcore la Tommasi si giustifica: “Il cellulare me l’hanno rubato tre volte nel giro di un mese: tassisti, camorristi, scippatori in metropolitana…”. Tra l’altro, risulterebbero sms ‘affettuosi’ indirizzati a Berlusconi. “Il mio telefono è stato oggetto di ‘sequestri’. A me sono successe cose pazzesche”, risponde, citando qualche esempio:”Mi hanno rubato la macchina e, per un po’, ho girato in taxi. Il telefono l’ho dimenticato un secondo in macchina e da lì… Penso che un intermediario all’interno del taxi abbia preso il telefono, abbia visto un po’ di numeri e abbia iniziato a mandare a caso un po’ di cose”.
IN SETTIMANA RICHIESTA RITO IMMEDIATO. Intanto, in settimana sarà presentata la richiesta per il giudizio immediato nei confronti del presidente del Consiglio in quanto l’interrogatorio di Nicole Minetti, fatto a sorpresa domenica pomeriggio per evitare i giornalisti, non ha modificato la tempistica. Berlusconi è accusato di avere avuto rapporti sessuali a pagamento con la marocchina “Ruby”, al secolo Karimael Marough (all’epoca dei fatti 17enne), e di concussione per ottenere dalla questura di Milano il rilascio della ragazza, riferendo che fosse la “nipote di Mubarak”. L’ultima parola sul destino processuale del premier spetterà proprio al Gip Cristina Di Censo che deciderà se accogliere la richiesta della Procura o se predisporre un processo a rito ordinario nei confronti del presidente del Consiglio. Avrà cinque giorni di tempo per decidere ma il termine non è perentorio.
VOTO ALLA CAMERA GIOVEDI’. Fissato per giovedì, alle 15, l’esame alla Camera sulla proposta della Giunta delle autorizzazioni a procedere riguardante la richiesta di perquisizione gli uffici del ragionier Giuseppe Spinelli a Milano 2, ritenuti di pertinenza della segreteria politica di Berlusconi. La Giunta ha chiesto la restituzione degli atti al Tribunale di Milano ritenendo competente il Tribunale dei ministri. Il voto inizierà alle 19.
MINETTI CHIEDE NUOVO INTERROGATORIO. Durante l’interrogatorio di domenica, Nicole Minetti avrebbe risposto alle domande del pm soprattutto in relazione ai suoi rapporti personali con Berlusconi. Secondo quanto si è appreso, la consigliera regionale si sarebbe avvalsa della facoltà di non rispondere relativamente ai rapporti con le cosiddette ragazze di via Olgettina e sull’organizzazione delle feste nella residenza del premier ad Arcore. Per i legali di Minetti, l’nterrogatorio però non è finito. “Domenica è stato sospeso per i miei impegni” spiega l’avvocato Daria Pesce, aggiungendo che da parte della consigliera c’è “la volontà di farsi ascoltare” ancora dai pm milanesi. Dichiarazione che stride con le fonti della procura che avevano parlato di un interrogatorio “esaustivo” e che non ci sarebbe stato un secondo appuntamento. Secondo l’avvocato Pesce, Minetti non sarà comunque sentita domani, giorno indicato dai magistrati nell’avviso a comparire.