ROMA.Entra nel vivo il seminario del Terzo Poloa Todi chevede il forfaitdi Gianfranco Fini, rimasto a casa con la febbre.
Attacchi al governo ma anche timidi, timidissimi segnali di apertura da parte del Pdl mentre allinterno del terzo Polo cominciano a delinearsi le posizioni, soprattutto sulla a leadership.
“Se ci saranno, le elezioni vanno benissimo, perché con la politica del tirare a campare che si occupa delle ragazzine di Berlusconi meglio andare al voto. Rispetto a questo scenario, l’unica strada è quella di un passo indietro del premier. – dice Pier Ferdinando Casini – Questa non è una vendetta ma il disegno di pacificare il Paese. Le elezioni non sono la via maestra. E’ poi necessario che gli elettori scelgano i propri parlamentari e questo si può fare rimettendo le preferenze dei collegi uninominali”. “La Lega è preoccupata – dice Casini – ma questo federalismo fa aumentare le tasse. Non lo possiamo votare”.
“Dopo quasi ventanni che occupa la scena – ha sottolineato Cesa – se vuole cercare il vecchio nella politica guardi in casa sua”. Per il segretario centrista è fuori di dubbio che nella casa del Nuovo polo “per i populisti non cè posto, nè cè posto per partiti e leader che da 15 anni vendono sempre gli stessi grandi progetti di riforma liberale”. Lo afferma Lorenzo Cesa, segretario dellUdc.
“Il premier Silvio Berlusconi è un prodotto della Prima Repubblica: lo ha detto Lorenzo Cesa. Qui potrebbe finire la mia dichiarazione a beneficio di chi, conoscendo le cose, già si tiene la pancia per le risate. Se Berlusconi è un prodotto della Prima Repubblica, l’amico Cesa da chi è stato prodotto? Dall’Impero Napoleonico o dall’Impero di Gianni Prandini?”. Così Osvaldo Napoli, vice presidente dei deputati del Pdl. “L’aria di Todi nuoce ai neuroni di Lorenzo Cesa che non sono pochi ma solo temporaneamente confusi”.