ROMA.Stavolta non si tratta di una telefonata in diretta a qualche trasmissione televisiva, ma di un diverbio “dal vivo”. Silvio Berlusconi, fermatosi a a salutare una scolaresca fuori da palazzo Chigi prima di un incontro sull’Expo di Milano, ha udito tra la folla: “Lei è un coglione”.
Si trattava di un ragazzo poco più che ventenne, a cui il presidente del Consiglio ha risposto: “Senti chi parla…”. Poi il giovane è stato fermato dagli agenti delle forze dell’ordine, identificato e subito rilasciato.
Non è il primo episodio che vede Berlusconi bersaglio di insulti in pubblico. Nel 2003 Piero Ricca, figlio di un ex magistrato e attivista, urlò al premier “Fatti processare, buffone!” mentre questi usciva dall’aula del processo Sme.Nel febbraio 2005 lo stesso Ricca fu condannato dal giudice di pace di Milano a un’ammenda di 500 euro, poi la Cassazione annullò la sentenza e la rinviò al giudice di pace di Milano, da cui venne definitivamente assolto nel 2006.
Nemmeno la parola “coglione” è nuova al Cavaliere e fu usata proprio da lui nel 2006, durante un intervento alla Confcommercio, quando, attaccando la sinistra, ritenne di non credere che “gli italiani siano talmente coglioni da votare per l’Unione” allora guidata da Prodi. Poi Berlusconi chiarì di aver pronunciato quella battuta con ironia.