Pubblicità abusive, 190 verbali elevati dalla polizia municipale

di Redazione

polizia municipale MARCIANISE. Sono 190 i verbali elevati dalla polizia municipale a carico dei titolari di altrettanti impianti pubblicitari abusivi.

Collocati per la maggior parte nella zona Asi, e lungo le strade provinciali 336, 335 e 166 i suddetti impianti, per lo più cartelloni, sono stati oggetto di altrettante sanzioni , comminate dai vigili urbani, coordinati dalla comandante Guglielmina Foglia, su indicazione dell’amministrazione Tartaglione, nella persona dell’assessore ai lavori Pubblici Angelo Pezzella. L’ammenda prevista è di circa 400 euro, così come previsto dall’art. 23 comma 11 del Codice Della Strada.

Aseguire l’Ente (Provincia, Comune, o consorzio Asi), proprietario della strada su cui insiste l’impianto abusivo, emette un’ordinanza di rimozione dello stesso. Il mancato rispetto di tale ordinanza entro 10 giorni dalla sua promulgazione, corrisponde ad una violazione del comma 13 bis dello stesso articolo del Cds, che prevede sia una ulteriore sanzione pecuniaria di circa 4.200 euro, sia che l’ Ente possa provvedere, in danno, alla rimozione ed alla custodia dello stesso impianto.

Soddisfatto il delegato ai Lavori Pubblici che, in accordo col sindaco Antonio Tartaglione, ha richiesto, e fortemente voluto l’ operazione, continuando un’azione già avviata dagli scranni consiliari,e soprattutto nell’ ambito della I commissione, di cui era presidente. Conscio dell’importanza di perseguire la legalità in ogni sua forma, e deciso a mettere ordine in un campo spesso invaso illegalmente dai più furbi , l’assessore Pezzella , aveva già provveduto a far censire dalla polizia municipale gli impianti pubblicitari esistenti sul territorio. Risultato: 212 i tabelloni contati, di cui solo 32 provvisti di autorizzazione ad essere istallati, e precisamente 13 sul territorio urbano e 19 su quello extra urbano.

“Vogliamo ripristinare la legalità in questo campo – chiosa l’assessore Pezzella – continuando quest’opera di vigilanza e di repressione, nella coscienza che l’affissione di manifesti abusivi, oltre a deturpare il decoro urbano, incentiva la concorrenza sleale, penalizzando i cittadini onesti”.

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