Recale, Le Aquile: “Il sindaco ha leso la Protezione Civile e i cittadini”

di Redazione

 RECALE. “La scellerata azione di sfratto della Protezione Civile ‘Le Aquile’ ad opera del sindaco Porfidia ha danneggiato non solo l’associazione di volontariato che, per vendetta politica, si è ritrovata senza una sede in poco più di ventiquattro ore ma ha leso anche tanti cittadini”.

Lo afferma l’associazione “Le Aquile”, che aggiunge: “La nostra associazione, usufruendo del contratto di comodato d’uso gratuito del locale sito in piazza Marianna Gadola, garantiva l’apertura e la chiusura della sala d’aspetto delle Ferrovie dello Stato. I pendolari, in questo periodo di intenso freddo, potevano quindi usufruire di un riparo nonostante da tempo il casello ferroviario fosse senza dipendenti. Da quando il sindaco ha sfrattato la Protezione Civile per motivi futili e vendicativi, la sala d’aspetto non è mai stata aperta. Malcontento fra i pendolari, soprattutto quelli che viaggiano in prima mattinata o di sera, che si sono chiesti il motivo del mancato servizio e quando hanno saputo che le responsabilità erano dell’attuale amministrazione, hanno pensato di inviare una nota scritta alla Rfi per chiedere un ripristino del servizio indipendentemente dalle scelte del sindaco”.

“Questo – concludono dal sodalizio – dimostra quanto, a Recale, la politica di avversione nei confronti delle associazioni non allineate all’amministrazione come i bocciofili, gli anziani e la protezione civile, non danneggia solo gli iscritti ma parte della popolazione che usufruiva delle attività o dei servizi che tali associazioni fornivano. In una città che non brilla per attività sociali e culturali, le scelte del sindaco non fanno altro che acuire l’apatia”.

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