Rauso: “A Santa Maria la sinistra non può parlare”

di Redazione

Gaetano RausoSANTA MARIA CV. Ecco perché, secondo il consigliere di opposizione uscente, Gaetano Rauso, la sinistra a Santa Maria “non può parlare”.

Negli ultimi tempi si sono moltiplicati comunicati, a firma di esponenti della sinistra, in cui si criticava l’azione posta in essere dall’Amministrazione Giudicianni. Pur condividendo, in parte, quanto dichiarato in alcuni articoli di valenti colleghi ex consiglieri comunali, non posso fare a meno di stigmatizzare questo comportamento che non è per niente in linea con l’operato dei partiti di sinistra posto in essere fino al mese luglio 2010; cioè fino a quando Giudicianni, con un colpo di mano, determinò, l’ennesimo, squallido ribaltone che coinvolse il PdL. Negli anni passati non ho lesinato di lanciare allarmi per richiedere all’Amministrazione Comunale di Santa Maria Capua Vetere, un’azione tempestiva ed efficace,volta al risanamento delle procedure dell’edilizia privata, dei Lavoro Pubblici, alla ristrutturazione degli edifici scolastici e, soprattutto, al rilancio del commercio e dell’economia cittadina.

Oggi la sinistra dice le stesse cose, come se nei circa quattro anni di amministrazione Giudicianni o nel decennio precedente, essa non vi avesse avuto alcuna parte o responsabilità. Istituti scolastici che sono stati, per decenni, il vanto di questa Città, ora si trovano in condizioni così disastrose da non potere assicurare il regolare svolgimento dei corsi scolastici. Le strade sono un colabrodo, tanto da far definire Santa Maria con l’appellativo “La Fossa”.

L’edilizia privata ha continuato a produrre abusi che hanno determinato il saccheggio indiscriminato del territorio. Il patrimonio pubblico non è stato valorizzato , anzi si intendeva svenderlo a vantaggio dei soliti speculatori. I lavori pubblici sono stati realizzati ad uso e consumo di qualche consigliere, invece di destinare risorse per aggiustare le strade e le scuole. Il tabacchificio è stato demolito per far posto a progetti speculatori e non finalizzati all’interesse della collettività. Il Tribunale Civile non trova ancora una collocazione decente nel centro storico, solo perché non si è avuto il coraggio di sloggiare l’Università dall’inutilizzato Palazzo Melzi, impedendo di offrire allo stesso una degna sede nel centro storico e di rivitalizzare, così, l’asfittico commercio della zona. Il personale comunale gestito in modo approssimativo e clientelare, per non dire illegittimo.

I parcheggi gestiti in modo assurdamente infruttifero e deleterio per l’utenza. Non dimentichiamo che l’Amministrazione Comunale, fino a pochi mesi orsono, è stata retta dal centro sinistra che, evidentemente distolto da altri problemi più interessanti, non ha tenuto in dovuto conto questi problemi, mentre ha speso soldi per inutili incarichi di Direttore Generale, di addetto stampa e per fare e rifare i lavori per il piano traffico in via Consiglio D’Europa, prendendo in giro chi sta lottando per tutelare gli interessi dei commercianti e degli abitanti della zona e peggiorando solo la situazione.

L’Amministrazione Giudicianni e quelle precedenti di sinistra hanno consentito la cementificazione selvaggia del centro storico e di tante altri zone della città, cosa che ha compromesso, tra l’altro, l’assetto idrogeologico del sottosuolo, e che ha già determinato la carenza strutturale della scuola Principe di Piemonte, per la quale si sono spesi tanti miliardi in consulenze e lavori senza arrivare, ad oggi, ad alcun risultato positivo ed impedendone la fruizione da parte degli studenti. Il PdL non ha voluto ascoltare i miei appelli tesi non farsi invischiare in quel viscido pantano ed ha consentito che il centro sinistra si ergesse, quasi a salvatore della Patria. L’unico merito che può essere attribuito ai consiglieri della sinistra è quello di essere venuti a firmare le dimissioni che hanno consentito di cacciare via Giudicianni e co., ma potevano farne a meno?

Entrando da protagonista in questo caos irreversibile, il PdL ha dato modo agli esponenti di quella sinistra, responsabili del disastro sammaritano, di ergersi a paladini degli interessi di una città di cui , indiscutibilmente, hanno determinato la rovina. Oggi si deve stare attenti a proporre all’elettorato un progetto portato avanti da chi può offrire alla città il contributo di idee ed esperienza amministrativa che derivano dall’esperienza e dalla conoscenza dei problemi della città e dei procedimenti della Pubblica Amministrazione e, soprattutto dalla volontà di fare gli interessi delle collettività.

In questi anni mi sono trovato a lottare contro un muro eretto da chi anteponeva altri interessi privati a quelli della città e vedeva con fastidio la presenza di che si prefiggeva obiettivi di legalità e buon governo. Oggi è necessario cambiare e si potrà cambiare solo se metterà in piedi un progetto credibile, affidato a gente serie ed incorruttibile e, per questo, la sinistra non può parlare.

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