SANTARPINO. La raffica di avvisi di garanzia che ha colpito sindaco, amministratori della Multiservizi e funzionari del Comune non ci interessa tanto per la notizia in sé, tra l’altro tenuta in ben stretto riserbo, quanto per una riflessionesul rapporto tra politica e pubblica amministrazione.
Lo afferma, in una nota, il coordinamento del Partito Democratico. Infatti, continuano i democratici non ci interessa entrare nel merito delle ipotesi di reato contestate ( oltre all’abuso ed omissione di atti di ufficio pare sia contestata anche la concussione) e sulle quali spetta alla magistratura accertare i fatti e fare chiarezza, ma capire perché sempre più spesso queste cose accadono.Lo diciamo avendo la consapevolezza che tutto è scaturito da una denuncia fatta dal gruppo consiliare del Partito Democratico e che dimostra la fondatezza della stessa. La denuncia riguardava il persistente, sistematico, arrogante diniego della giunta Di Santo a voler concedere notizie e copie di atti riguardanti l’attività amministrativa in genere e più in particolare la gestione della Ecoatellana Multiservizi. Come si ricorderà, il gruppo del Pd fu costretto a ricorrere al Tar, Tribunale amministrativo Regionale, per vedersi riconosciuto un proprio diritto. E la conferma di tale arroganza viene proprio dalle dichiarazioni, come da copione false e mistificatorie, fatte dal sindaco sulla vicenda.
La nostra riflessione aggiunge il Pd vuole mettere l’accento proprio sull’aspetto della trasparenza di una pubblica amministrazione (cosa del tutto assente nella gestione Di Santo) e come essa è fondamento di un giusto rapporto tra chi gestisce la res pubblica e chi controlla per mandato elettorale ricevuto. E alla minoranza perfino la piazza è stata sistematicamente vietata in questi anni dal sindaco Di Santo. Si è sempre tentato di negare alla minoranza spazi per esercitare il proprio diritto di vigilanza e controllo. Con tali comportamenti si sono contraddette due regole fondamentali che son alla base della buona amministrazione: rispetto delle regole e trasparenza, che significano fare della legalità la cifra dei comportamenti amministrativi anche nelle più piccole e banali delle scelte. E’ una questione che riguarda tutti e tutti dovrebbero far seguire alle parole i fatti con comportamenti coerenti. Se ciò accadesse ne riceverebbe un assoluto vantaggio il confronto politico e sarebbe garantita quell’altra regola fondamentale della buona pratica amministrativa che è quella delle pari opportunità per tutti. Ma ne riceverebbe un vantaggio assoluto anche la dinamica dei rapporti tra maggioranza e minoranza, entrambe investite di un ruolo e di un mandato popolare, perché sposterebbe il confronto su questioni di merito, opportunità e legittimità delle proposte e dei programmi da attuare. E la rinuncia ad ogni opacità sulle iniziative e le attività della pubblica amministrazione taglierebbe le unghie ai sospetti e consentirebbe una dialettica democratica improntata alla ricerca e alla soluzione dei problemi di interesse generale.
E il sindaco Di Santo, concludono i democratici invece, di attaccare la minoranza, che fa il proprio dovere, e alla quale dovrebbe essere grato per il senso di responsabilità istituzionale dimostrato nei fatti e nei comportamenti, dovrebbe fare una profonda riflessione e autocritica sui metodi di gestione del suo mandato politico-amministrativo.