PIGNATARO. Quando hanno sentito, sabato mattina, il rombo del Massey Ferguson, ai soci cooperatori della cooperativa Le Terre di don Diana, insieme ai volontari di Libera Caserta e del Comitato don Diana, non è sembrato vero.
Con il trattore 150 cavalli, arrivato alla prima cooperativa Libera Terra della Regione Campania, grazie al contributo dei fondi raccolti da Libera Pisa e dalla Camera di Commercio di Caserta, la nuova fresatura dei terreni confiscati al clan Lubrano-Nuovletta di Masseria Pratilli (Strada Statale 7 Apppia), a Pignataro Maggiore, ha assunto un significato ancora più alto. La rete sociale a sostegno di Libera Caserta, del Comitato don Diana che per primi hanno voluto la coop Le Terre di don Diana, si è concretizzata in tutto il suo spessore.
I lavori, sebbene mai abbandonati né rallentati, attenti al recupero di tutti i beni che la cooperativa ha il compito di gestire, potranno ora avere un ritmo ancora più serrato, ha detto Valerio Taglione coordinatore provinciale di Libera Caserta e del Comitato don Diana. Rispettati i tempi tecnici affermano i cooperatori Fiorillo e Massimilla daremo poi inizio ad una nuova semina di quel grano che sarà utilizzato per realizzare i Paccheri don Diana.
La consegna ufficiale del trattore, provato sul campo, avverrà alla presenza di tutte le autorità e di larga parte del Terzo Settore, a Castelvolturno in via Del Cigno, nellex bene di Michele Zaza. Le cooperativa si è costituita ufficialmente il 20 settembre 2010 e opera sui terreni confiscati alla camorra. Circa 90 ettari, nei comuni di Castel Volturno, Carinola, Cancello e Arnone, Pignataro e Teano. E’ la prima cooperativa Libera Terra che nasce in Campania nel nome del parroco di Casal di Principe ucciso dalla camorra il 19 marzo 1994.