AVERSA. E stata una vera e propria festa la cerimonia di benvenuto per il nuovo vescovo della diocesi di Aversa monsignor Angelo Spinillo.
Un bagno di folla ha accolto il nuovo Pastore a Porta Napoli e lo ha accompagnato, dopo i saluti di rito, fino alla Cattedrale tra due ali di fedeli festanti. Folla, ed è bene sottolinearlo per capire come monsignor Spinillo si sia fatto voler bene dai fedeli della sua precedente sede, proveniente anche da molti comuni della diocesi di Teggiano-Policastro, giunti ad Aversa numerosi con alla testa i sindaci della zona. Le autorità presenti erano numerosissime. In primo luogo, in chiesa, il cardinale di Napoli Crescenzio Sepe, originario di Carinaro, ossia della diocesi di Aversa, nel cui seminario ha studiato, oltre a numerosi vescovi delle diocesi campane tra cui quello di Caserta, monsignor Pietro Farina che ha avuto linterim della diocesi di Aversa nel periodo tra le dimissioni di monsignor Mario Milano e larrivo di monsignor Spinillo.
A Porta Napoli, ad attendere il vescovo, c’erano il sindaco di Aversa Mimmo Ciaramella, ma anche tutti i primi cittadini degli altri 28 comuni ricompresi nella diocesi normanna, molti dei quali dellhinterland settentrionale di Napoli, come Giugliano in Campania, Caivano, SantAntimo, Grumo Nevano Frattamaggiore, Cardito e così via. Sempre a livello di sindaci presenti anche i primi cittadini di molti comuni della diocesi di provenienza di monsignor Spinillo, quella di Teggiano Policastro. Presenti, inoltre, il senatore aversano del Popolo della Libertà Pasquale Giuliano, il presidente dellamministrazione provinciale di Napoli Luigi Cesaro e il vicepresidente di quella di Caserta Nicola Golia, in rappresentanza del presidente Domenico Zinzi. Numerose anche le autorità militari, tra le quali il comandante del reparto territoriale di Aversa dei carabinieri il colonnello Francesco Marra e il dirigente del commissariato di Aversa questore Luigi Del Gaudio. Monsignor
Spinillo è sembrato subito a proprio agio nella città normanna e al sindaco Ciaramella che, dopo avergli rivolto il benvenuto e auspicato una fattiva collaborazione nel rispetto dei ruoli, gli ha donato le chiavi della Città, ha risposto: Lei ha detto che è un piccolo dono. In effetti è così, ma è anche un grande dono, perché consegnare le chiavi di casa ad una persona significa farlo sentire a casa propria e, in verità, io già mi sento a casa mia. E non a caso, poco prima, rispondendo al sindaco che lo aveva salutato con A Maronna taccumpagna, famosa frase di saluto del cardinale Sepe, ha ricordato limportanza di Maria, sottolineando limportanza simbolica del luogo dove è avvenuto il saluto: presso il complesso monumentale dellAnnunziata, ossia Maria Annunciazione. Subito dopo i saluti la processione, aperta da due agenti motociclisti della polizia municipale si è snodata per via Roma tra due ali di persone acclamanti, con molti balconi che portavano esposti i copriletto in omaggio al nuovo vescovo.
Sosta nei pressi della parrocchia dello Spirito Santo e, poi, presso quella dei santissimi Filippo e Giacomo, con i giovani delloratorio che hanno esploso coriandoli al passaggio di monsignor Spinillo. Colorata, allegra e gioiosa laccoglienza che gli hanno riservato gli scout dellAgesci (erano presenti sia i due gruppi di Aversa I e Aversa II che tutti gli altri della diocesi normanna che, ricordiamolo, abbraccia anche numerosissimi comuni dellhinterland settentrionale di Napoli) allaltezza del complesso conventuale di SantAntonio al Seggio. Tra un tripudio di foulard nei diversi colori di appartenenza roteati in aria e tradizionali grida scout, un rappresentante dellAssociazione ha donato al vescovo il foulard grigio dei capi Agesci, sottolineando il benvenuto al nuovo Pastore nella grande famiglia scout della diocesi aversana.
Unaltra folla immensa attendeva il corteo vescovile presso la cattedrale. La chiesa, in verità, era già praticamente gremita e anche la piazzetta antistante, dove è stato sistemato un mega schermo sul quale è stata proiettata la solenne concelebrazione, non mostrava spazi liberi.
Insomma, la partecipazione non solo dellintera città di Aversa, ma anche di fedeli giunti dagli altri comuni della diocesi, in festa perché sperano di voltare pagina, con un Pastore che sia effettivamente parte della comunità.
Una volontà che Spinillo ha già mostrato di avere con il segnale forte, fortissimo della sosta in preghiera, nella giornata di venerdì, sulla tomba di don Peppe Diana, il prete anticamorra che ha pagato con la vita il desiderio di dare un riscatto civile a questa martoriata terra.
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