Lavorava su una terrazza sequestrata: assolto dal giudice

di Redazione

 AVERSA. Una condanna per abuso edilizio e violazione di sigilli a carico di Antonietta Brusciano, moglie di Vincenzo Carobene, conosciuto come “Gheddafi”, ed una assoluzione per Francesco Virgilio, il muratore trovato a lavorare nell’abitazione.

Questo è l’esito del processo svoltosi dinanzi al giudice monocratico di Aversa, dottoressa Stravino, che ha inflitto alla Brusciano, difesa dall’avvocato Giovanni Cantelli, nove mesi di reclusione. Assolto per non aver commesso il fatto un muratore di Aversa, Francesco Virgilio, difeso dall’avvocato Enzo Guida.

La vicenda trae origine da un accertamento dei vigili urbani compiuto nel novembre del 2006. I caschi bianchi verificarono che la Brusciano aveva, senza permesso a costruire, realizzato un aumento di volumetria del proprio appartamento, tompagnando dei balconi e realizzando delle finestre. Dopo il primo intervento e l’apposizione dei sigilli, i vigili urbani ritornarono sul posto dopo qualche giorno in compagnia della polizia e trovarono Virgilio pronto per mettersi al lavoro, nonostante il sequestro intervenuto.

Virgilio, tramite il suo difensore, si è sempre detto estraneo ai fatti, non sapendo che l’immobile era stato sequestrato qualche giorno prima. Alla fine l’episodio è stato chiarito.

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