AVERSA. Ancora una volta lIndignato Speciale, la rubrica del Tg5 condotta da Andrea Pamparana, si occupa di un caso segnalato da Pupia.
Nella puntata che andrà in onda il 25 febbraio, nel telegiornale delle ore 13, linviata Maria Luisa Cocozza racconterà la storia di Mirko Iannicella. Il giovane, affetto dalla nascita da sordomutismo perlinguale, da perdita uditiva grave bilaterale con evidenti fonologopatie audiogene una diagnosi che in parole semplici dice che Mirko non sa parlare perché essendo sordo da sempre non ha potuto imparare, a 32 anni è stato miracolato dalla commissione medica di controllo dellInps che, dopo avere verificato e confermato lesistenza della malattia, ha certificato che non è invalido. Di conseguenza gli verrà sospeso lassegno che per quindici anni gli ha permesso di vivere.
Un fatto gravissimo che non solo lede i diritti di Mirko ma colpisce migliaia di italiani che vivono la medesima situazione, colpiti, tra laltro, dalla manovra finanziaria 2010 che ha cancellato lassegno dinvalidità, unica fonte di sopravvivenza per coloro che hanno lo stesso genere di problema, elevando la soglia minima di invalidità prevista per lassegnazione della pensione dal 74 per cento all85 per cento.
Così, applicando le nuove tabelle predisposte dal Ministero della Salute, non solo Mirko che ha una invalidità dell80 per cento, ma migliaia di ammalati incapaci di lavorare non potranno ricevere aiuto, come gli affetti da sindrome di Down, gli amputati di braccio e di spalla, i sordomuti, i soggetti colpiti da psicosi ossessive, da tubercolosi polmonare, da sindrome schizofrenica cronica che abbiano disturbi del comportamento e delle relazioni sociali e limitata conservazione delle capacità intellettuali. Aiuto che, in molti casi, specie se in mancanza di sostegno familiare, ne permette la sopravvivenza.
E un piccolo esercito di invalidi veri che per le menomazioni e le malattie da cui sono affetti non sono concretamente capaci, psico-fiscamente, di lavorare. Tuttavia, sono miracolati da una decisione ministeriale che si chiede di cambiare.
L’intervista a Mirko del 9 gennaio ’11 |