Via Piave, arriva il marciapiede dopo la denuncia di Capasso

di Redazione

i lavori di realizzazione del marciapiede in via PiaveAVERSA. Rosario Capasso, capogruppo di Futuro e Libertà in Consiglio comunale, lo aveva promesso dalle colonne di Pupia.

“Andrò in fondo alla vicenda. Spero che il lavoro non sia finito perché, al momento, sembra una realizzazione precaria per non dire inutile. Verificherò progetti e tempi di esecuzione e posso garantire che la cosa non finirà qui”. Così si era espresso, a metà ottobre, Capasso, anche componente della ambiente e commercio, dopo aver visionato i lavori effettuati per la realizzazione del marciapiedi in via Piave annunciati dal consigliere delegato alle periferie Adolfo Giglio.

Lavori conclusi ma senza che fosse possibile vedere l’ombra del marciapiede che avrebbe dovuto, a detta di Giglio, essere presente nel tratto dell’arteria compreso dall’incrocio con piazza Savignano a quello via Cupa Scoppa. Dopo due settimane di lavoro il marciapiede non c’era, in compenso erano comparsi tre pezzettini di marciapiede lì dove via Cupa Scoppa imbocca via Piave. Tre pezzetti di marciapiede lunghi ciascuno tre metri al massimo. Realizzati nell’ottica dell’abbattimento delle barriere architettoniche che, per collocazione, non sembravano potessero garantire sicurezza ai pedoni. Un rebus da chiarire per Capasso.

Dopo quattro mesi la risposta è arrivata. Sono partiti dei nuovi lavori per realizzare il marciapiede annunciato che potrebbe essere pronto già in settimana. Coprirà esattamente il tratto compreso tra piazza Savignano e via Cupa Scoppa permettendo ai pedoni di camminare in sicurezza in via Piave che non solo è trafficatissima ma che, fino ad oggi, è stata resa strettissima e pericolosa da autovetture parcheggiate perennemente in sosta vieta giusto sul lato in cui verrà realizzato il marciapiede.

Unico neo le dimensioni che non sembrano idonee a renderlo utilizzabile dai disabili in carrozzella perché sarebbe stata prevista una larghezza compresa tra i 120 e i 90 centimetri, di molto inferiore ai 150 centimetri fissati dalle norme che regolano la materia a garanzia della fruibilità dei marciapiedi da due persone su sedia a rotelle che percorrendolo in senso inverso si incrocino.

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