Caserta, rubavano merce nel deposito Sisa e la rivendevano: 12 arresti

di Redazione

 CASERTA.12 persone sono finite lunedì mattina agli arresti perchè ritenute responsabili di aver costituito una bandadedita afurti di merce nel deposito dei supermercati “Sisa” di Gricignano (Caserta), poi rivenduta a commercianti compiacenti.

L’operazione, denominata “Petalo Blu”, ha portato gli investigatori della squadra mobile di Caserta, coordinati dalle procure di Napoli e Santa Maria Capua Vetere,a scoprire che l’organizzazione era costituita da dipendenti della stessa società che, violando e manipolando il sistema informatico di gestione, alteravano la contabilità di ingenti quantitativi di prodotti di largo consumo: alimentari, per l’igiene personale e per la casa. Prodottipoi rivenduti a prezzi di favore a tre commercianti-ricettatori, uno dei quali legato da vincoli parentali ad un autotrasportatore.In pochi mesi sono stati trafugati prodotti per oltre 1 milione di euro.
I destinatari delle misure cautelari (tre in carcere e otto ai domiciliari) sono dipendenti di due ditte, la “Magsistem” e la “Teamcoop”, che, per conto della “Ce.Di.Sisa”,provvedono alla gestione ed alla movimentazione delle merci nel centro logistico, situato nella zona industriale di Gricignano,che serve gli affiliati Sisa del centro e sud Italia.
In carcere sono finiti Sossio Arciprete, detto “Donato”, 44enne di Teverola; Giovanni Cannolicchio, 37enne di Trentola Ducenta, e Carlo Piccolo, 34enne di Frattaminore, mentre ai domiciliari Alfonso Pelella, 37enne di Aversa, Giovanni Improda, 35enne di Trentola Ducenta, Pasquale Iavarone, 47enne di Aversa, Tommaso Andreatta, 35enne di Sant’Arpino, Luigi Grazioli, 23enne di Frattaminore, Domenico Damiano, 28enne di Frattaminore, Emiddio Giordano, 44enne di Succivo, e Gennaro Di Costanzo, 33enne di Teverola. Nella giornata dell’8 febbraio è stato arrestato anche Luigi Silvestro, 41 anni, di Arzano, autotrasportatore, che si era risultato irreperibile. Un’altra persona risulta irreperibile. Durante l’operazione sono stati sequestrati due supermercati di proprietà di commercianti che ricettavano i prodotti rubati:il supermercato “Emiddio” di Succivo, di proprietà di Giordano, e “Sapori Mediterranei” di Frattamaggiore (Napoli) di Grazioli, mentre quello di Damiano “Fratelli Damiano” di Frattamaggiore, risulta in liquidazione.

Sisa – Le immagini dei furti e gli arresti – VIDEO

Il danno economico subito dal centro di distribuzione riguarda il periodo gennaio-settembre 2009. I dipendenti “infedeli” si erano appropriati delle password, che consentivano di accedere al sistema informatico di gestione della merce in giacenza, riuscendo ad alterare i dati contabili della relativa movimentazione. Risultava, così, che i prodotti prelevati per la consegna ai vari esercizi affiliati al circuito Sisa erano superiori agli ordinativi effettivi. Venivano, in tal modo, fatti “scomparire” interi bancali di olio d’oliva, vino, caffè, zucchero, cereali, tonno e scatolame vario, detersivi, prodotti per igiene intima, etc., dei marchi più noti e diffusi, che erano consegnati agli autotrasportatori complici dell’organizzazione, i quali effettuavano i trasporti per conto della Sisa e rivendevano le merci trafugate ai rivenditori-ricettatori.
Le indagini hanno preso il via dalla denuncia degli amministratori del centro Sisa di Gricignano, all’esito di verifiche interne nate dalla segnalazione di un cliente, che aveva rilevato discordanze tra le quantità di merci consegnate ed i costi di trasporto e movimentazione che gli erano stati addebitati, lamentando di avere pagato il servizio di trasporto e movimentazione per un quantitativo di merce notevolmente superiore a quella effettivamente ordinata e ricevuta.
Le intrusioni abusive nel sistema informatico di gestione della movimentazione delle merci venivano confermate dalle immagini acquisite attraverso il sistema di video sorveglianza installato appositamente negli uffici da dove erano avvenuti gli accessi fraudolenti, tramite le quali veniva individuato anche il responsabile delle violazioni, Alfonso Pelella, dipendente della Magsistem, addetto alla movimentazione delle merci. I servizi di intercettazione nei confronti del sospettato, seguite poi da numerosi servizi di pedinamento ed osservazione, consentivano di ricostruire minuziosamente l’organizzazione ed il “modus operandi” di quella che si rivelava essere una efficientissima organizzazione che, durante i mesi in cui si sono svolte le indagini, aveva sottratto merci per svariate centinaia di migliaia di euro.
Infatti, particolarmente accurata risultava la ripartizione dei compiti nell’organizzazione suddivisa in due gruppi, uno interno l’altro esterno al Ce.Di Sisa: Arciprete, Cannolicchio, Improda, Di Costanzo e Iavarone, dipendenti delle ditte Magsistem e Teamcoop, quali operatori addetti alla logistica ed alla movimentazione della merce ed al carico-scarico all’interno del deposito Sisa, individuavano la merce e i quantitativi da sottrarre, facendola caricare, insieme alle partite che dovevano essere regolarmente consegnata dal Ce. Di. Sisa, sui camion degli autotrasportatori complici; Pelella, dipendente della MagSistem, addetto alla movimentazione della merce, aveva il compito di eseguire le manipolazioni informatiche dei dati contabili relativi alla gestione dei prodotti, in modo tale da aumentare le partite di merce in uscita, ossia inserendo informaticamente la merce sottratta nei quantitativi di merce che doveva essere regolarmente consegnata per la distribuzione, così da far apparire aumentato il numero dei colli non più giacenti in deposito ed eludere il controllo contabile della merce sottratta.
Tommaso Andreatta Sossio_Arciprete Giovanni Cannolicchio

Tommaso Andreatta

Sossio_Arciprete

Giovanni Cannolicchio

Gennaro Di Costanzo

Giovanni Improda

Alfonso Pelella

Gennaro Di Costanzo

Giovanni Improda

Alfonso Pelella

Pasquale Iavarone

Luigi Grazioli

Emiddio Giordano

Pasquale Iavarone

Luigi Grazioli

Emiddio Giordano

Domenico Damiano Carlo Piccolo

Domenico Damiano

Carlo Piccolo

Piccolo, Andreatta (gruppo esterno), autotrasportatori che operavano per conto della Ce. Di. Sisa nella consegna delle merci agli affiliati Sisa, si occupavano del trasporto fuori dal deposito della merce sottratta e della sua collocazione sul mercato. Tra di essi ricopriva un ruolo di rilievo il Piccolo che si occupava anche della fase più importante dei rapporti e della vendita della merce rubata ai commercianti “ricettatori”, Grazioli, suo cugino; Damiano e Giordano, referenti abituali del gruppo. Piccolo, peraltro, disponeva di un’area di parcheggio a Casavatore (Napoli) dove lasciava il suo automezzo e dove stoccava momentaneamente la merce trafugata e dove i ricettatori talvolta si recavano per ritirarla.
Venivano individuatiin Piccolo, Arciprete e Cannolicchio i capi, promotori ed organizzatori dell’associazione. Essi, infatti, decidevano il tipo di prodotti ed i quantitativi da sottrarre, le modalità attraverso le quali farli uscire dal deposito, le quote spettanti ai componenti del sodalizio dei proventi ricavati dalla vendita della refurtiva. Gli utili per i membri dell’organizzazione, peraltro, erano rappresentati anche dalla suddivisione di una parte della merce trafugata, che permetteva sostanziosi risparmi sull’acquisto dei beni di prima necessità per le rispettive famiglie, oltre che dal denaro ricevuto dai ricettatori, talvolta utilizzato per spese voluttuarie come vacanze e viaggi. Piccolo era deputato alla raccolta del denaro ricavato dalla vendita della merce trafugata. Tali proventi, poi, non venivano divisi in quote uguali ma riconoscendo somme più elevate ai componenti del “gruppo interno”, rispetto agli autotrasportatori, in ragione dei maggiori rischi che essi correvano nelle fasi del carico della merce sottratta. Particolarmente accurata era anche la scelta dei prodotti da sottrarre, selezionati secondo le richieste dei distributori-ricettatori e le tipologie più costose che comsentivano margini maggiori di guadagno.
Nel corso delle indagini, durate circa sei mesi, la Squadra Mobile di Caserta effettuava numerosi riscontri delle attività delittuose perpetrate dal sodalizio, attraverso riprese fotografiche delle consegne della merce trafugata ai distributori-ricettatori, attraverso pedinamenti, ed anche attraverso controlli del carico dei camion in uso agli autotrasportatori coinvolti. In una circostanza, in particolare, i poliziotti si travestivano da medici dell’Asl e simulavano un controllo sanitario presso il deposito di Gricignano per effettuare delle verifiche a bordo dei camion utilizzati per il trasporto dei colli sottratti.
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