NAPOLI. La Corte di Giustizia Federale ha confermato le tre giornate di squalifica all’attaccante azzurro Ezequiel Lavezzi, inflitte per lo scambio di sputi con Rosi nel corso della gara Roma-Napoli.
L’organo di giustizia federale ha respinto il ricorso d’urgenza presentato dal club partenopeo. I due giocatori erano stati squalificati dal giudice sportivo con l’ausilio della prova tv, per tre giornate. Lavezzi salterà quindile partite con il Catania, col Milan a San Siro e con il Brescia. Respinti anche i ricorsi presentati dal Lecce per le due giornate di squalifica inflitte al tecnico Luigi De Canio e al giocatore Guillermo Giacomazzi.
Mattia Grassani, il legale incaricato dal Napoli, commenta amareggiato la decisione ai microfoni di Sky: “La delusione è tanta, ma oggi nel dibattimento ci siamo trovati di fronte un filmato diverso rispetto a quello analizzato dal giudice sportivo Tosel, abbiamo giocato il secondo tempo di questa partita con un’altra prova tv”. In pratica mentre Tosel si era basato sul filmato di Sky, la Corte ha preso in esame il video di “Controcampo” commentato da Paparesta, “maggiormente raffinato, e questo ha modificato il quadro delle prove”, sottolinea Grassani, secondo cui “l’iter procedurale non è rituale, il primo grado era partito col filmato di Sky mandato in onda nell’intervallo di Roma-Napoli e doveva finire con quello stesso filmato”. Grassani ha parlato con il presidente De Laurentiis: “C’è rabbia, delusione. – racconta il legale – La prova tv è un mezzo molto, molto delicato, sottoposto a rigidi requisiti e il giudice sportivo aveva valutato di non ammettere altre fonti di prova. Se poi, in appello, mi ritrovo con una prova diversa vengo limitato nel mio diritto di difesa, abbiamo giocato ad armi impari. Se avessimo visto questo filmato prima, la linea difensiva sarebbe stata diversa ma non si può ragionare con i se e con i ma”.