Camorra, favorirono il gruppo Setola: due arresti

di Redazione

Giuseppe SetolaCASALE. I carabinieri del nucleo investigativo di Caserta e della stazione di Parete hanno eseguito due arresti contro l’ala stragista del clan dei Casalesi guidata da Giuseppe Setola, che nella seconda metà del 2008 si è resa responsabile di efferati omicidi e numerosi attentati nel casertano.

In manette Luigi Martino, 30 anni, di Casal di Principe, e Luigi Russo, 43 anni, di Giugliano. Russo è accusato di aver fornito ospitalità in diverse circostanze agli allora latitanti Setola, Raffaele Bidognetti, Giovanni Letizia e Oreste Spagnuolo, i quali utilizzavano, con sistematicità ed in tempi diversi, la struttura alberghiera “Hotel Flag” dell’indagato, situata in località Varcaturo, per alloggiare, per incontrare altri affiliati ed imprenditori sottoposti ad attività estorsive nonché per occultare i veicoli utilizzati nelle azioni delittuose.Martino, invece, avrebbe agevolato stabilmente la latitanza di Setola e di Antonio Iovine, fungendo, in tempi diversi, da loro autista e da supporto decisivo dell’azione di Setola stesso, nonché agendo da esecutore nel sostenere le casse del clan attraverso attività estorsive o di recupero dei profitti delle attività mafiose.

I provvedimenti traggono origine dall’approfondimento di un’attività investigativa, che ha già prodotto 13 arresti lo scorso 8 novembre, sviluppata attraverso l’analisi di indagini condotte nella contestualità dell’attuazione di una vera e propria “strategia del terrore”, posta in essere da Setola Giuseppe e dai suoi sodali, a danno di testimoni di giustizia, imprenditori, congiunti di collaboratori di giustizia e attività commerciali, con le dichiarazioni di recentissimi collaboratori di giustizia, tra i quali Spagnuolo, Gaetano Vassallo, Salvatore Fasano, Francesco Diana, Luigi Tartarone e Massimo Amatrudi, che hanno chiarito alcuni aspetti fondamentali di tali vicende, permettendo di rileggere in maniera compiuta le dinamiche e, soprattutto, di svelare gli appoggi logistici di cui il gruppo criminale si avvaleva.

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