CASAL DI PRINCIPE. Quale economia può cambiare le terre di camorra, nelle terre di don Peppe Diana.
Questa la riflessione proposta agli alunni della quarta e quinta Ragioneria dellItc Guido Carli di Casal di Principe, dal Comitato don Peppe Diana e da Libera, nellambito delle tappe davvicinamento allanniversario della morte del prete ucciso dalla camorra. A discuterne, insieme agli studenti ed ai cittadini, cerano Michele Mosca, docente di Economia politica alla Federico II, Luigi Saccenti, referente soci area sud di Banca Popolare Etica, Mauro Baldascino dellOsservatorio sulluso sociale dei beni confiscati alla camorra, e Giuseppe Pagano della cooperativa sociale Agropoli onlus, moderati da Valerio Taglione, coordinatore di Libera Caserta e del Comitato don Diana.
E possibile dare unimmagine diversa a questo territorio, se noi tutti cimpegniamo a cambiare, risalendo sui tetti ad annunciare parole di vita ha introdotto Valerio Taglione, citando la frase di don Diana. Esiste uneconomia che non massimizza i profitti e gli interessi privati, bensì fa crescere lutilità sociale e gli interessi collettivi, ha affermato il professor Mosca, che ha rappresentato le caratteristiche salienti dellimpresa sociale e dei suoi prodotti.
A supporto delleconomia sociale vi è la Finanza etica e già da qualche anno è nata la Banca popolare Etica, le cui finalità sono state citate da Saccenti, che ha segnalato le opportunità a disposizione dei giovani. I beni confiscati sono il frutto dei profitti illeciti che la camorra ha realizzato a danno delle persone e del nostro territorio. ha dichiarato Baldascino Grazie alla legge 109/96, lo Stato li toglie ai criminali e li restituisce alla collettività. Vi sono molti beni confiscati su cui è possibile realizzare efficaci esperienze deconomia sociale, per dare un lavoro e un futuro dignitoso ai giovani.
E di una buona pratica di economia sociale ha parlato Peppe Pagano, raccontando la sua storia di ragazzo di quelle terre che, grazie allinsegnamento degli adulti che lhanno voluto bene, oggi lavora in una cooperativa impegnata nella disabilità psichica e che gestisce un ristorante-pizzeria sociale, Nco (Nuova cucina organizzata). Una cooperativa sociale che ha scelto dinvestire gli utili della propria attività, lanno scorso per ristrutturare un bene confiscati e questanno per realizzare un percorso sperimentale di recupero dei ragazzi a rischio di un quartiere di San Cipriano dAversa.
E necessario, comunque, tenere gli occhi aperti ha denunciato Taglione perché nel settore sociale cè chi porta avanti logiche criminali, che nulla hanno a che vedere con leconomia sociale. Il tema delleconomia sociale sui beni confiscati sarà approfondito da un gruppo d’alunni dellItc Carli, nellambito del progetto Pon Leg(A)li al Sud. Lannuncio, a margine del convegno, è stato dato dalla docente Maria Luisa Corso.
Il percorso prevederà anche visite su beni confiscati e la partecipazione alla giornata nazionale della memoria e dellimpegno, che questanno si terrà il 19 marzo a Potenza.