CASERTA. Mercoledì 23 febbraio sarà ospite del programma di RaiDue I fatti vostri, condotto da Giancarlo Magalli, il gruppo casertano de I Puma.
Qual è la particolarità? Si tratta di un gruppo, o meglio di un complesso, come si diceva una volta, che alle soglie della pensione si è ricomposto per una passione in comune, quella per la musica, per la voglia di stare insieme. Dopo quarantanni, una vita professionale che per alcuni si è conclusa, per altri sta per concludersi la nota band casertana nata nel lontano 1966, torna alla ribalta, con lo stesso orgoglio e lentusiasmo di un tempo. Così Andrea Coppo, cardiologo, Francesco Paolo Conte, funzionario regionale, Lina Guerriero, bancaria, le voci, Corrado Corcioni, ginecologo, chitarra solista, Mimmo Magliocca, docente di musica, tastiere, Pino Gnesutta, impiegato, batteria e percussioni, Aldo Conte, funzionario regione Campania, basso, Angelo Abbruzzese, avvocato, chitarra, Gerardo Bilotti, ingegnere, chitarra ritmica, hanno ricostituito il gruppo musicale che aveva fatto furore, fra i giovani casertani, sul finire degli anni sessanta.
«Frequentavamo gli ultimi anni del liceo, quando, sullonda del successo dei Beatles e dei Rolling Stones, ci mettemmo insieme per suonare i loro brani. Ci incontravamo tre volte alla settimana nella cantina di uno di noi per suonare i pezzi dei nostri beniamini prima di proporli ad un pubblico di amici. Un piacevole impegno che ci tenne uniti fino al 1970. – ricorda Andrea Coppo, ora in pensione, per oltre 30 anni cardiologo presso lOspedale di Caserta – Poi, gli impegni di studio, le scelte formative diverse, insomma, la vita ci divise».
Da allora, ognuno è andato per la sua strada: il lavoro, la famiglia, i figli, nessuno più pensava a quella vecchia passione. «Anche se, in fondo, non ci eravamo persi di vista. Qualcuno di noi continuava a incontrarsi, oppure ci si sentiva a Natale o in qualche altra occasione. Ma quella esperienza giovanile sembrava ormai una parentesi chiusa», racconta Franco Conte. Invece, nonostante quarantanni di più, le chiome imbiancate e qualche chilo di troppo, i Puma sono rinati. «È ricominciato tutto per caso. Alcuni di noi, raggiunta la pensione, si sono trovati con un bel po di tempo libero a disposizione, i figli ormai grandi e con la stessa voglia di condividere lamore per la musica, di praticarla oltre che di ascoltarla, e soprattutto, il piacere di stare insieme», dice il dottore Coppo. «Così abbiamo ripreso a suonare, rinnovato la strumentazione, trovato una casa dove provare in tranquillità (ci incontriamo due volte alla settimana, dopo le 20 perché qualcuno lavora ancora), aggiornato il repertorio, anche se la colonna sonora rimasta quella di un tempo (i Beatles, i Rolling Stones, i Procol Harum, con qualche incursione nella musica contemporanea, soprattutto Gianna Nannini)».
E, inaspettatamente, è arrivato il successo. «Allinizio ci chiamavano amici e colleghi, poi il giro è cresciuto, da qualche mese ci esibiamo in locali casertani», dice Conte. «Abbiamo anche uno zoccolo duro di fan, sono gli stessi che ci apprezzavano ai tempi del liceo e che abbiamo ritrovato grazie a questa attività, insieme allemozione, forte, di esibirci».