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2008 a concretizzare lAccordo di Programma per il rilancio produttivo dei siti industriali dismessi della provincia di Caserta e a candidare unarea del comune di Mondragone nel Progetto delle zone franche della Campania. Furono conquiste faticose, ma che ridavano fiducia al territorio casertano.
La Regione Campania ha già fatto molto e il Governo nazionale, attraverso Invitalia, sta operando nella valutazione di altre imprese che hanno aderito allAccordo di Programma.
la Novamont ) e la sua filiera al territorio casertano e creando le basi per proiettarle sugli scenari mondiali. E il modo giusto per operare anche a livello culturale, trasformando Terra di Lavoro in unarea di sperimentazione allargata, in un vero e proprio laboratorio aperto in grado di creare nuove opportunità per tutti gli attori della filiera, dagli agricoltori alla chimica, dallindustria alla distribuzione organizzata, dalla pubblica amministrazione al consumatore finale.
la Provincia , con il comune di San Marco Evangelista, con lAsi, perché è chiaro che dove le forze dello sviluppo sono unite e coese diventa possibile il rilancio e lo sviluppo del territorio.
CASERTA. Lex assessore provinciale alle attività produttive, Franco Capobianco, scrive allassessore regionale Sergio Vetrella chiedendo che laccordo di programma per il rilancio dei siti dismessi nel casertano la zona franca a Mondragone diventi una priorità.
Ecco il testo integrale della lettera di Capobianco a Vetrella:
Egregio professore,
le scrivo con franchezza e con lesclusivo obiettivo di scongiurare un ulteriore indebolimento del tessuto industriale del territorio casertano.
Sono stato assessore alle Attività Economiche e Produttive della Provincia di Caserta ed ho seguito da vicino tutto liter che portò nel
Oggi cè il pericolo concreto che quelle conquiste vadano in fumo e che i grandi gruppi industriali coinvolti abbandonino per lennesima volta la provincia di Caserta.
Le scrivo per chiederle che quellAccordo di Programma diventi una priorità, anzi la priorità tra gli impegni istituzionali del suo assessorato. Si tratta di un modello da seguire, di una buona pratica per dare una speranza ai lavoratori dellex 3M, dellIxfin, della Finmek / Costelmar in via prioritaria e, più in generale, riaffermare i temi della ripresa dello sviluppo di Terra di Lavoro.
Lei, prof. Vetrella, è persona competente e seria e non le sfugge limportanza di un impegno diretto di Palazzo Santa Lucia per chiudere definitivamente liter dei due Contratti di Programma da finanziare nellambito dellAccordo di Programma di Caserta, che vuol dire approvazione dei progetti, firma dei contratti di programma e accesso ai fondi. Del resto, i numeri parlano da soli: investimenti produttivi per quasi 80 milioni di euro; otto milioni per i programmi di ricerca; occupazione diretta per 164 addetti delle sei aziende che hanno presentato i progetti, e nellindotto per altri duecento. E siamo solo allinizio…
Liter è stato avviato nel 2008, con la costituzione della società consortile Socratis tra le imprese partecipanti allAccordo di Programma, che hanno predisposto progetti esecutivi per la ristrutturazione con frazionamento dei capannoni industriali dellarea ex 3M e la consegna alla Regione dei progetti per laccesso a due Contratti di Programma per investimenti industriali e programmi di ricerca.
Con la costituzione del Consorzio Socratis, le aziende hanno individuato nellarea ex 3M la localizzazione ottimale non solo per insediare le singole unità produttive, ma soprattutto per dar vita a un polo dellinnovazione basato sulle tecnologie di punta nei settori delle biotecnologie, della meccanica e dellelettronica (meccatronica).
Per quanto concerne in particolare la filiera integrata delle bioplastiche, essa è un elemento rilevante del modo di intendere linnovazione e può rappresentare anche un nuovo modello di sviluppo territoriale, legando lazienda capofila (
Si tratta, come è evidente, di un modello di sviluppo innovativo (il primo concepito in Italia) che non replica passivamente il panorama industriale (in crisi) che il territorio esprime, ma lo incardina in una prospettiva di filiere in grado di competere su nuove tecnologie e nuovi mercati.
Tutto questo oggi è a rischio, proprio perché non cè certezza dellimpegno delle istituzioni coinvolte. E la stessa Provincia di Caserta, prima motore delliniziativa, oggi sembra aver perso il ruolo di guida dei processi chiamati a individuare nuove occasioni e prospettive di sviluppo.
Vorrei, infine, ricordare due cose precise a tutti gli attori di quel processo istituzionale: che siamo a pochi mesi dalla scadenza di quellAccordo e, ad oggi, solo la parte privata ha messo mano alla tasca; che uno dei tre progetti approvati e finanziati sulle zone franche in Campania – e che doveva partire un anno fa – era destinato a Mondragone, ma purtroppo è rimasto nel cassetto. E dico purtroppo perché è ben nota la valenza dellesperienza sperimentale delle zone franche in territori dove alto è lallarme sociale, perché esse favoriscono gli investimenti defiscalizzati abbattendo totalmente lattuale burocrazia.
Sono certo che Lei ha ben chiaro il quadro che ho appena delineato e vorrà sicuramente dare impulso allattuazione di uniniziativa fondamentale per lo sviluppo della provincia di Caserta, per la sua riqualificazione industriale, per il suo rilancio occupazionale. E sono certo che vorrà farlo anche attraverso un confronto con le organizzazioni sindacali, con Confindustria, con