Terrore in Australia per il ciclone Yasi, uno dei più violenti nella storia del Paese, che la scorsa notte si è abbattuto sulla costa nordest del Queensland con un’intensità di categoria 5, la più alta e la stessa di Katrina.
Yasi ha provocato molti danni ma, fortunatamente, nessuna vittima. Con raffiche di vento fino a 300 chilometri orari, il “mostro”, come lo hanno definito numerosi media, ha toccato terra verso la mezzanotte locale. Decine di migliaia di residenti hanno abbandonato le zone a rischio e sono stati evacuati ospedali e case di riposo. Tutti i porti della regione sono chiusi e le miniere di carbone hanno sospeso le operazioni.
Il vento ha divelto tetti, sradicato alberi e abbattuto cavi elettrici e causato interruzioni di corrente sulla costa del Queensland. In 170mila sono rimasti senza elettricità. Al momento non sono stati segnalati morti o feriti, stando a quanto riferito dal premier del Queensland, Anna Bligh, che ha comunque precisato che bisogna prima conoscere quanto accaduto nelle città più colpite e più difficili da raggiungere, per poter fare un bilancio definitivo. Se sarà confermato che non vi sono vittime, il risultato sarà un guadagno netto per la popolazione visto che durante la notte sono nati tre bambini, nessuno dei quali sarà chiamato Yasi. Mentre il ciclone infieriva e la popolazione era asserragliata nei centri di accoglienza o nelle case, due bebè sono nati nell’ospedale di Innisfail. Una bambina invece ha scelto di venire alla luce proprio in uno dei centri di evacuazione a Cairns e ad aiutare la mamma è stata una coppia di turisti inglesi, di professione ostetrica e medico.
Secondo le autorità, l’assenza di vittime si spiega con un piano di evacuazione per migliaia di persone e una leggera deviazione del ciclone verso sud. Le autorità hanno permesso già a 10mila persone di lasciare i centri i evacuazione in cui hanno passato la notte.
Dopo aver toccato terra spazzando centinaia di chilometri di costa, Yasi si è diretto verso l’interno, perdendo di intensità (scesa a categoria 2), ma portando con sé piogge torrenziali in zone agricole o minerarie, già saturate dalle inondazioni delle recenti settimane. Ora avanza verso ovest alla velocità di 40 km l’ora, con intensità ridotta a categoria uno, minacciando cittadine dell’interno come Mount Isa e Alice Springs con venti di oltre 90 km l’ora e forti piogge.
Gravissimi i danni alle coltivazioni di canna da zucchero e di banane, di cui il nord Queensland fornisce rispettivamente il 15 e il 90% della produzione nazionale, con perdite di molte centinaia di milioni di dollari.