TORINO. Una fusione fra Fiat e Chrysler “potremmo guardarla nei prossimi due o tre anni”, forse anche con il quartier generale negli Stati Uniti.
“Prima dobbiamo integrarle dal punto di vista operativo e poi ci occuperemo della governance. Ora però la priorità è farle lavorare insieme”. Lo afferma l’amministratore delegato di Fiat e Chrysler, Sergio Marchionne, dicendosi non soddisfatto della joint venture fra Fiat e Tata Motors: “Dobbiamo dare una nuova dimensione all’accordo. Abbiamo dato loro il diritto di distribuire e in alcune aree non sta funzionando. E’ tutto sul tavolo”. Tata Motors controlla il 50% di Fiat India Automobiles.
Il Wall Street Journal ritiene che Fiat e Chrysler potrebbero fondersi e installare il quartier generale negli Stati Uniti sotto la guida di Marchionne. L’approccio per “una società” – aggiunge il Wall Street Journal – potrebbe essere completato una volta che Chrysler avrà restituito i prestiti ricevuti dal governo, obiettivo che potrebbe essere raggiunto nel 2011. “Fondere la casa automobilistica italiana e quella americana spingerebbe la partnership più in là di quanto delineato da Marchionne dopo che Fiat ha preso il controllo di Chrysler nel 2009”.
Fiat e Chrysler, “una delle dimostrazione di come l’industria automobilistica sia cambiata con la crisi”, stanno portando avanti un processo “di integrazione culturale basato sul rispetto reciproco e sull’umiltà dove non c’è spazio per il nazionalismo o l’arroganza di quelli che ritengono di saperne di più”: “ho fiducia nel futuro di Fiat e Chrysler”, osserva Marchionne, spiegando che le due case automobilistiche hanno ottime squadre al vertice e sono “perfettamente complementari in termini di prodotto, architetture e presenza geografica”. E afferma: “Fino a quando sarà io amministratore delegato, terrà Alfa Romeo”.
CGIL. “Il governo convochi Marchionne e si discuta finalmente del piano industriale della Fiat” così il segretario della Cgil, Susanna Camusso, commenta le parole del numero uno del Lingotto secondo cui Fiat potrebbe fondersi con Chrysler e trasferirsi in Usa.
“Mi pare che le dichiarazioni di Marchionne – ha detto la Camusso a margine della manifestazione indetta da Libertà e Giustizia a Milano – confermino tutte le perplessità che avevamo: non possiamo che continuare a chiedere che il governo faccia una volta tanto il proprio mestiere”. “Bisogna – ha ribadito – che l’esecutivo convochi Marchionne, che si discuta finalmente del piano industriale di Fiat e che si comincia a parlare di cose vere, non solo di come trattare male i lavoratori”.
CHIAMPARINO. Sarebbe “inaccettabile”, anche se l’azienda è “multinazionale”, che “il quartier generale dell’Europa venisse cancellato”, dice in una intervista a Repubblica, il sindaco di Torino, Sergio Chiamparino. “E’ presto per tracciare scenari negativi – ammette il primo cittadino – ma al rientro in Italia di Marchionne chiederò subito un incontro urgente con i vertici della Fiat per chiarire il significato delle parole espresse dall’amministratore delegato e quali siano le prospettive”.