ROMA.Per la prima volta il presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, interviene sul caso Ruby che vede il premier Silvio Berlusconi rinviato a giudizio, il 6 aprile, con le accuse di concussione e prostituzione minorile.
“Confido nel nostro Stato di diritto”, esordisce il capo dello Stato in un’intervista rilasciata a “Welt am Sonntag” alla vigila della sua visita ufficiale in Germania. Ritiene che Berlusconi “abbia le sue ragioni e buoni mezzi giuridici per difendersi contro le accuse. Sia la nostra Costituzione, sia le nostre leggi garantiscono che un procedimento come questo, in cui si sollevano gravi accuse che il presidente del Consiglio respinge, si svolgerà e concluderà secondo giustizia”.
Per quanto riguarda, invece, la situazione più strettamente politica in Italia, Napolitano ha aggiunto:”Il Governo regge finché dispone della maggioranza in Parlamento e opera di conseguenza. Troppo spesso si scelgono toni troppo clamorosi, troppo eccessivi, nel giudizio si manca di misura, molte analisi sono contraddistinte da un certo estremismo. Tutto questo contribuisce a inasprire la tensione politica. I partiti si scontrano, si dividono – tutto questo in un certo modo è normale in una democrazia. In Italia, tuttavia, ciò degenera in una vera e propria guerriglia politica”.
In tema di ricorrenza dei 150 dell’Unità d’Italia, alla domanda se siadebole l’identità nazionale italiana, il presidente risponde: “Un tempo era debole. Ora né l’Italia né la Germania sono nazioni deboli. Le preoccupazioni che la Germania potesse prendere una strada diversa con la riunificazione, si sono rivelate inconsistenti. E anche l’Italia è divenuta, dopo essersi liberata dal fascismo, una nazione affidabile e sicura di sé”. Per Napolitano ciò ha molto a che vedere con l’Europa:”E’ una fortuna immensa – dice – che si sia riusciti a creare con l’Unione Europea un’entità responsabile di aver promosso il benessere e in grado di offrire sotto il proprio tetto un’esistenza sicura in una condizione di stabile pace. Facendo della nazione uno Stato, siamo entrati sulla scena europea. Malgrado tutti i disastri che si sono succeduti, lo Stato nazionale è stata la forma grazie alla quale siamo riusciti a diventare un soggetto politico essenziale in Europa”.
Napolitano sottolinea come”Europa significa unità nella diversità. E’ così che l’Europaè sorta edè questa la via che essa deve continuare a percorrere. Non ci può essere uno stato europeo. Le nazioni sono una realtà storica e culturale, e in esse si incarna la memoria collettiva. E questi sono valori che non devono scomparire con l’eliminazione delle frontiere. I confini in un certo senso incarnavano l’eredità negativa del nazionalismo. Quanto meno in Italia, quello nazionale fu un movimento liberale. Successivamente esso, non solo in Italia,è scivolato nel nazionalismo che infine ha portato a due terribili guerre mondiali. E’ una grande conquista il fatto che non esista più l’Europa delle barriere e delle contrapposizioni nazionali”.