MADDALONI. Ancora una volta lazienda Cementir di Caltagirone tenta attraverso la sua carta stampata di risalire la china.
A denunciarlo è Giovanna Maietta del comitato Caserta Bene Comune. Alfonso Pirone, dice Maietta dirigente provinciale e delegato a rappresentare la Provincia nella conferenza di servizi dellampliamento della cava Cementir, si erge a esperto regionale e afferma che la cava e il policlinico non sono incompatibili. Stesse affermazioni del sindaco Cerreto, amico di Angelo Polverino, che addirittura rivendica la primigenia della Cementir su Maddaloni, stesso modo di fare di un Pdl che pretende di inglobare nel calderone berlusconiano, tutto e il contrario di tutto nel segno del vogliamoci bene purché si vada al governo. Pirone dovrebbe andarsi a leggere i documenti, compresi i dati dellinquinamento in possesso della Procura, piuttosto che prendere direttive da una parte politica sponsorizzata dai cavaioli e dal suo indotto. Pirone, contrariamente al presidente della provincia Domenico Zinzi, che si è più volte dichiarato per la delocalizzazione delle industrie insalubri, vuole far convivere il cementificio e la cava Cementir con il Policlinico.
Questi tecnici, aggiunge Maietta che ritengono pretestuoso imputare alla Cementir il blocco del Policlinico, dovrebbero almeno avere la decenza di motivare certe affermazioni. Ci dicano Pirone e il sindaco che per difendere la Cementir ha contestato i suoi tecnici comunali, come intendono sovrapporre le loro banali affermazioni ad atti, pareri e normativa. Al purché si vada al governo si alterna il tanto per parlare purché si porti acqua al mulino Cementir col sistema della divulgazione pubblica di parte ai fini dellimbonimento del popolo. Non tenti il sindaco polveriniano quel doppiogiochismo studiato a tavolino per discolparsi attraverso la stampa di partito, delle proprie e consapevoli colpe. E vergognoso che un sindaco si presenti al genio civile in veste di avvocato della Cementir, è vergognoso che Pirone non si sia letto il verbale numero 71 del 2003 della Regione e che strumentalmente continui a supportare la tesi della scissione tra cementificio e cava e della lontananza dalla struttura sanitaria. E vergognoso che la commissione regionale di valutazione impatto ambientale abbia dato parere favorevole allampliamento della cava e quindi alla permanenza del cementificio per altri otto anni, senza motivazioni ed è scandaloso che lassessore alle cave regionale Edoardo Cosenza faccia finta di non sapere, adottando il metodo dello scaricabarile ad hoc. I tecnici regionali non hanno motivato il parere perché non cerano motivi tecnici e normativi per consentire la prosecuzione dellattività estrattiva, lassessore Cosenza convenientemente fa finta di non aver capito.