MARCIANISE. E sempre unincognita la reazione che i giovani di questa contemporaneità, così presi/persi dalla/nella velocità assordante del nostro tempo, sempre più virtuale, possono avere di fronte alla poesia ed ai suoi momenti lunghi, interiori, indefinitamente estesi.
Al LiceoQuercia, nellambito degli incontri con lautore, Alessandro Tartaglione, giovane ma già affermato poeta, cantore appassionato della nostra terra, ha contribuito a far emergere una risposta ampiamente positiva al richiamo delle muse. Ha colpito, emozionato, scosso il suo ultimo libro di poesie, I canti dellaiuola, edito da Guida di Napoli.
A fare gli onori di casa il dirigente Diamante Marotta, che, introducendo lautore, ha sottolineato il valore della cultura, considerata nella sua accezione più ampia come condivisione e scambio di ciò che vive dentro i componenti di una comunità, che si fortificano reciprocamente e vicendevolmente nella comprensione delle difficoltà e delle gioie del quotidiano. Preziose guide per gli allievi nella lettura attenta del testo di Tartaglione sono state le professoresse Tiziana DErrico, Silvia Rosati e Carmelina Greco.
La professoressa DErrico ha evidenziato come i versi dellaiuola giungano dritti al cuore, perché non si compiacciono di artificiosi rimandi letterari, né di sfoggio di cultura, ma nascono dalla sensibilità e dallesperienza dellartista. Si nutrono di sentimenti a cui lautore presta anima e corpo. La concezione dellamore come forza dirompente e come esperienza totalizzante dellio costituisce il motivo dominante di una poetica di umori, odori, fisicità, vissuti. E unoccasione speciale per i nostri allievi. – ha affermato la professoressa Rosati – L’incontro con il poeta Alessandro Tartaglione, una di quelle fortunate occasioni in cui possono confrontarsi con la poesia anche fuori dallaula, scoprendone i meccanismi più profondi e seguendone i percorsi di gestazione nellanimo del poeta.
Alessandro Tartaglione si è soffermato sulla naturalezza del fare poesia, concepito come lespressione della semplicità dellesser-uomini-pienamente. Ha invitato gli interessati studenti a non cedere alle lusinghe del fatuo, che cerca di ammaliare e disorientare i desideri e le aspettative di unetà meravigliosa dirottandoli su improbabili isole di pseudofamosi.
La parola è poi passata agli studenti, che, dopo aver letto alcune poesie, hanno indirizzato allautore interrogativi sulla genesi della poesia, sul ruolo del poeta nella società, sulle fonti di ispirazione, sulla misteriosa assenza di nomi nel canzoniere dellaiuola. Tartaglione ha risposto a tutti, mettendo in campo una umanità mai scontata, sempre intensa, legata ai valori autentici, espressione di un vissuto che cerca di cogliere le occasioni della vita per conoscersi e per comprendere.
A conclusione della giornata è stato però il poeta a rivolgere una domanda agli studenti: a che serve il poeta? Dalla platea, Tommaso, disincantato, semplice, immediato, ha risposto che il poeta non ha un ruolo specifico, ben definito, svolge bensì molteplici funzioni. E mentore a se stesso e a chi lo circonda; è la fonte di valori che altrimenti andrebbero dispersi; è il richiamo costante allarchè dellesistenza di ognuno. E lacqua che costantemente inumidisce e ravviva il cuore umano, preservandolo dagli inaridimenti paralizzanti del tempo, che, a volte, o forse spesso, banalmente scorre.