RECALE. Un consiglio comunale, quello sul Puc, che si preannuncia infuocato perchè preceduto da una serie di polemiche.
I consiglieri di minoranza hanno denunciato la loro contrarietà alla modalità ed allorario di convocazione. Lopposizione ha infatti criticato loperato del presidente del Consiglio durante la conferenza dei capigruppo. In quella sede andrebbe decisi lordine del giorno della seduta, lorario e la data dello svolgimento.
In realtà spiegano dal Pdl il presidente Massi ha deciso in maniera autonoma la data e soprattutto lorario del consiglio comunale. Dare inizio ai lavori consiliari in un giorno infrasettimanale alle otto del mattino è contro qualsiasi partecipazione democratica. Basta considerare che molti consiglieri lavorano e soprattutto i cittadini sono impossibilitati a seguire il consiglio comunale a quellora. Abbiamo denunciato la palese intenzione della maggioranza di non avere il pubblico come spettatore in modo da poter meglio agire secondo il proprio tornaconto. Una maggioranza che, dopo aver pubblicato il Puc nel periodo estivo e posto la chiusura dei termini di presentazione delle osservazioni in pieno periodo feriale, ha studiato lennesimo tranello per evitare che i concittadini ne seguissero liter in consiglio comunale. Una maggioranza, quindi, che resta intollerante alla partecipazione democratica e che ha sempre evitato il confronto con la società civile su uno strumento, quale il Puc, che dovrebbe essere redatto per il bene della città ma che, a Recale, consente la speculazione di pochi.
Non solo il Puc è stato approvato in una delibera di giunta nulla per incompatibilità di due degli assessori votanti incalzano i berlusconiani ma, cosa parimenti grave, è stato redatto contravvenendo alla legge regionale 16/04 che obbliga lamministrazione a consultare le associazioni. Questo Puc non è mai stato presentato a nessun tavolo di concertazione con associazioni presenti sul territorio. Nessuna discussione è stata avviata per evitare che il malcontento crescesse e soprattutto perché questa amministrazione ha da tempo smesso di avere un rapporto civile con le tante associazioni costrette a sfratti, boicottaggi o vendette più o meno palesi.
Nella foto, da sin. Orballo e Marcello del Pdl