Recale, Puc rinviato. Opposizione chiede dimissioni di Massi

di Redazione

Patrizia Vestini RECALE. “Il rinvio del Consiglio Comunale sul Puc, per vizio di forma, si può definire solo come un errore da dilettanti”. Lo afferma il coordinamento cittadino del Pdl.

“E pensare – continuano i berlusconiani – che questa maggioranza governa la nostra città da circa dieci anni ed è la seconda volta che presenta il Piano Urbanistico. I consiglieri di minoranza, dopo aver criticato l’orario mattiniero e le modalità di convocazione, sono rimasti allibiti nel vedere un sommesso sindaco chiedere scusa per l’errore commesso. Il consiglio comunale non si poteva svolgere perché dopo la seduta andata deserta ieri, era necessario, secondo lo statuto, riconvocare il consiglio. La verità è che la maggioranza, non potendo garantire il numero legale per l’apertura dei lavori, per le molteplici incompatibilità di consiglieri ed assessori, è stata costretta alla seconda convocazione per avere un numero legale molto più basso. I consiglieri d’opposizione non hanno affatto gradito il tiro mancino perché, per l’ennesima volta, hanno dimostrato di non rispettare i cittadini ed i consiglieri comunali. Incuranti del fatto che tanti consiglieri d’opposizione lavorano, hanno fissato un consiglio comunale infrasettimanale ed in prima mattinata per evitare la partecipazione degli stessi consiglieri e dei cittadini”.

Una situazione che ha fatto innalzare ancora di più la temperatura dello scontro politico in attesa di questo consiglio infatti, sia il Pdl capeggiato da Isidoro Marcello che il gruppo di Uniti per Cambiare capeggiato da Patrizia Vestini (nella foto), chiederanno le dimissioni del presidente del consiglio Roberto Massi.“La convocazione del consiglio spetta infatti al presidente quindi si deve assumere la responsabilità dell’errore. – continuano dal Pdl – Tuttavia, quello che contestiamo da tempo è l’atteggiamento del presidente del consiglio in sede di conferenza dei capigruppo. In nessuna conferenza è stato deciso in maniera collegiale la data e l’orario del consiglio e, cosa ancora più grave, l’opposizione non ha mai avuto l’onore di veder inserito all’ordine del giorno un punto da loro proposto. Il presidente Massi convoca quindi delle conferenze dei capigruppo che sono sostanzialmente inutili. Saranno questi i motivi che ci spingeranno a chiederne le dimissioni nel prossimo consiglio comunale; Massi continua a garantire solo la maggioranza senza avere alcun rispetto per l’opposizione quindi i consiglieri di minoranza si tireranno fuori da queste conferenze-farsa”.

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