SAN NICOLA LS. È pronta a partire una class action contro chiunque permette l’erogazione di acqua dal rubinetto con un’elevata concentrazione di calcare.
I cittadini interessati potranno depositare la propria adesione rivolgendosi a don Oreste Farina presso la sala parrocchiale di Santa Maria della Pietà. È quanto domenica sera è emerso al termine dellincontro tenutosi presso la sala parrocchiale della Rotonda di San Nicola la Strada sul tema Dibattito con la cittadinanza sulla qualità dellacqua destinata al consumo umano nel comune di San Nicola la Strada organizzato dai relatori dottor Mariano De Matteis (nella foto), ingegner Gianfranco Tozza e dottor Nicola Santagata. Questa è una problematica che sta destando molte preoccupazione per i cittadini sannicolesi e non solo. Santagata, esperto in questo settore ha illustrato, nel corso della riunione i potenziali danni agli uomini e alle cose che provocano le acque dure.
Le percentuali di magnesio e calcio contenuti nellacqua di rubinetto, considerata potabile, superano i parametri consigliati. Largomento, attualissimo e di grande interesse per gli impatti sulla salute dei cittadini, è stato sviscerato con grande abilità dagli intervenuti. I punti fondamentali del convegno hanno riguardato laltissima concentrazione di calcare nellacqua, conseguente ad una deviazione della rete di alimentazione idrica dellacquedotto sannicolese, nonché la mancanza di controlli e analisi sanitarie da parte dellAsl di pertinenza (con un numero di controlli di gran lunga inferiore alla media nazionale), necessari a verificare la presenza di altre sostanze inquinanti e potenzialmente nocive. A valle della variazione, non è ancora noto ufficialmente quale è la fonte di acqua dalla quale viene alimentato lacquedotto sannicolese, ma è certo che da luglio dell’anno scorso la situazione è ancora di più peggiorata a seguito del cedimento della galleria di Castel Morrone. Lacqua che viene erogata allutenza è unacqua molto dura.
Lelevata presenza di calcare e sabbia nellacqua potabile, oltre a causare danni alla salute dei consumatori ha già provocato tanti danni materiali alle utenze domestiche e ad alcuni esercizi pubblici: i guasti a lavatrici, lavastoviglie, caldaie sanitarie ecc. sono cresciuti in maniera spropositata ed hanno ulteriormente aggravato le già traballanti risorse finanziarie delle famiglie. E non è detto che la spesa debba essere sostenuta solo dalle famiglie.