SANTA MARIA CV. Cassa integrazione scaduta il 31 dicembre, senza prospettive il futuro di 160 maestranze della ex Italtel di Santa Maria Capua Vetere.
Occorre necessariamente scongiurare la strada che inesorabilmente porta al licenziamento dei dipendenti. Con queste parole lancia l’allarme Gianni Carusone del Partito democratico dopo aver appreso che la commissione bilancio del Senato ha escluso lo stabilimento sammaritano dalle proroghe degli ammortizzatori sociali. Tutti i tentativi di reindustrializzazione dell’area sono svaniti continua Carusone a dimostrazione del fatto che si trattava solo di fumo negli occhi ai lavoratori che intanto, nel peggiore dei modi, hanno visto andare in frantumi anche il rinnovo della cassa integrazione. Una manovra, quella adottata dal Governo centrale, che lascia ben comprendere l’intento di emarginare ancora una volta il Mezzogiorno e Santa Maria Capua Vetere da concrete politiche di sviluppo del territorio.
Il Senato ha approvato la proroga della cassa integrazione solo per gli stabilimenti di Sulmona e L’Aquila trovando copertura finanziaria dai fondi riservati all’emergenza terremoto anziché da quelli previsti dall’Istituto nazionale di previdenza sociale. Il Partito democratico continua Carusone ha sempre esternato le proprie perplessità nelle sedi competenti attraverso i propri parlamentari casertani. Stesso discorso, purtroppo, non si può fare per i deputati di Terra di Lavoro in quota Pdl.