Rauso: “Patrimonio storico ed archeologico abbandonato”

di Redazione

 SANTA MARIA CV. Ogni città vorrebbe possedere le ricchezze archeologiche, artistiche ed architettoniche che costituiscono il patrimonio di Santa Maria Capua Vetere.

Un patrimonio tramandatoci da tre millenni di storia; un patrimonio che potrebbe essere, se valorizzato, uno degli attrattori per lo sviluppo economico della città. Ma io e tanti altri ci domandiamo: L’Anfiteatro Campano, il Mitreo, l’Arco Adriano, la Villa Romana, La Fornace Etrusca, la Bottega dei Tintori, il Propileum, il Teatro Romano,Il tempio di vesta, il Duomo, il Museo,le Catacombe di Sant’Agostino, ecc…., in che stato sono e come possono essere visitate? Guardate le foto!

Già in passato, durante la mia attività di consigliere comunale, più volte, inascoltato, ho sollecitato l’Amministrazione Comunale a rivolgere le proprie attenzioni alla salvaguardia ed alla valorizzazione di questo patrimonio; ma tutto è stato vano. Per strada i cittadini mi fermano per lamentarsi del disastroso stato di conservazione di questi monumenti e dell’impossibilità di visitarli con facilità. In tantissimi anni non vi è stata alcuna politica seria di valorizzazione e di sfruttamento di questa risorsa e Santa Maria è esclusa, come la maggior parte delle città della Provincia di Caserta, dai circuiti turisti nazionali ed internazionali, anzi la speculazione edilizia ha sotterrato tutto ciò che emerso dalle viscere della nostra città e, nonostante le prescrizioni della colpevolissima Soprintendenza, ciò che doveva essere preservato e messo a disposizione dei visitatori, è oggi occultato ed assolutamente inavvicinabile.

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Addirittura, da anni, nonostante i miliardi spesi la piazza dell’Anfiteatro non è illuminata, il parco archeologico è fruito solo dai frequentatori dei campetti di calcetto ed il Mitreo è in uno stato di degrado tale che mette in pericolo la conservazione delle pitture, uniche al mondo, che si trovano in esso, solo perché non si è trovato il modo di spendere qualche centinaio di euro per attivare un impianto di deumidificazione. Per non parlare dell’Arco Adriano; invece di dare attuazione al progetto di recupero dell’area in cui esso insiste, si consente la ristrutturazione di edifici che, secondo il progetto inserito nel Piano Regolatore vigente, dovrebbero essere abbattuti.

Tutti coloro che intendono proporsi quali nuovi amministratori di questa città abbandonata a se stessa, dovrebbero porsi come obiettivo primario la salvaguardia e la valorizzazione di questi tesori i quali potrebbero essere uno dei punti di forza di una politica di rilancio economico, culturale e sociale della città, al fine di dare una speranza al futuro dei giovani che oggi sono costretti a trasferirsi in altre città per mancanza di lavoro.

di Gaetano Rauso

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