“La vita personale”, presentazione del libro di Renzo Paris

di Redazione

“La vita personale” di Renzo ParisSUCCIVO. Venerdì 25 febbraio, alle 18.30, alla Casa delle Arti di Succivo, in corso Sicilia 31, sarà presentato il libro “La vita personale” di Renzo Paris.

Un evento promosso dall’assessorato alla cultura in collaborazione con il Collettivo “Comunità che viene”, Legambiente, libreria “Quarto Stato” di Aversa, “Vini Caputo 1890” e panificio “La magia del grano”. Interverranno, oltre all’autore, il poeta Gino Scartaghiande, il sindaco Franco Papa, l’assessore Antonio Marsilio. Introduzione di Antonio D’Agostino, letture di Dino Arbolino. A moderare Giampaolo Graziano.

Renzo Paris – scrive Andrea Di Consoli – è nato in Abruzzo e vive a Roma. Insegna Letteratura francese all’Università di Viterbo. Tra i suoi romanzi: Cani sciolti (1973), Frecce avvelenate (1974), Cattivi soggetti (1988), Le luci di Roma (1991), Ultimi dispacci della notte (1999), La croce tatuata (2002) e I ballatroni (2005). Ha raccolto le sue poesie in Album di famiglia (1990) e, tra i saggi, ha pubblicato: Il mito del proletariato nel romanzo italiani (1977), Moravia. Una vita controvoglia (1995). Ha tradotto e commentato Corbière, Apollinaire e Prévert. Collabora a “Pulp” e al “Corriere della sera”. “La vita personale” è il romanzo di un’intera generazione, quella dei poeti e critici della seconda scuola romana di poesia. Qui, però, non ci sono soltanto le manie e i sogni letterari e politici degli anni ’60 e ’70. Questo romanzo, infatti, è un ampio affresco degli ultimi quarant’anni della società italiana.

La nostalgia è sempre strozzata, e cede il passo all’ironia, al sarcasmo, a un’aria tragicomica che rende buffo e “chapliniano” Luca Saraceni, burattino e burattinaio, alter ego di Paris. Tutto sembra divorato dal tormento amoroso e sessuale: la passione ideologica, le teorie letterarie, le ambizioni mondane. I poeti di questo romanzo gridano senza requie di voler essere amati. Lo fa Saraceni, lo fa Paris, lo fa Dario Bellezza. E sfilano, in questo eroicomico colloquio con le ombre, i protagonisti della letteratura degli ultimi decenni: Moravia, Pasolini, Amelia Rosselli, Elsa Morante, Enzo Siciliano, ecc. Ma, soprattutto, due critici-fratelli, l’Hidalgo e Crudelia, veri e propri “uccellacci” della coscienza dilaniata e ridanciana di Paris. La vita personale, però, è soprattutto un romanzo d’amore. Le tre indimenticabili donne di questo libro, Laura Buffetti, Karen Willis e Sara Frisch, a loro volta emblemi di tre diverse epoche storiche, sono raccontate ora con passione, ora con risentimento, ora con buffonerie da boccaccesca commedia all’italiana. In questo romanzo, inoltre, ci sono molte altre cose: il mito della poesia, un mostruoso complesso edipico, le mode vecchie e nuove, i pettegolezzi, la famiglia, la paternità, il sesso e le guerre di ieri e di oggi.

La vita personale di Paris, tra i suoi romanzi più importanti, è il resoconto di un’intera vita, un testamento, un lucido e doloroso sberleffo alle proprie ossessioni amorose e sentimentali. È, anche, un romanzo pieno di oscillazioni, se è vero che attraversa indenne molti generi, dalla lirica alla pochade, dall’autofiction alla commedia degli equivoci, dal romanzo sociologico al melodramma.

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