Piano Casa, De Michele: “La decisione presa e’ un danno alla collettività

di Livia Fattore

Tonino De MicheleAVERSA. “Sei un gattopardo!”. Questa la frase-accusa che il capogruppo consiliare del Popolo della Libertà, Tonino De Michele, aveva rivolto all’indirizzo del sindaco, …

… il pure lui pidiellino Mimmo Ciaramella, quando questi aveva affermato in Consiglio comunale che doveva essere accettato l’emendamento del consigliere indipendente Giuseppe Stabile in tema di decisioni sul Piano Casa, dando tutto il potere in tema di trasformazioni urbanistiche sul territorio comunale al civico consesso e non anche all’esecutivo. E, giovedì mattina, in sede di spiegazioni su quanto avvenuto, il medico cesano ha rincarato la dose affermando: “La mia preoccupazione non è tanto che si cambi idea in corso d’opera, ma anche la tranquillità e la certezza che quanto approvato non possa essere vanificato da qualche ricorso. Mi spiego meglio: la proposta di delibera che abbiamo portato in Consiglio, studiata dal dirigente Antonio Di Santo, dall’assessore Giuseppe Mattiello e dalla segretaria generale Anna Di Ronza prevedeva, dopo l’intervento del dirigente, in tema di trasformazioni urbanistiche, il passaggio nell’esecutivo e in Consiglio. Quest’ultimo passaggio era per dare una maggiore sicurezza che non vi fossero colpi di mano in stanze buie. Ora, la modifica apportata grazie all’emendamento di Stabile prevede il solo passaggio in Consiglio. Il fatto che si esclude il passaggio in giunta, previsto, invece, dalla normativa, potrebbe inficiare non solo la nostra delibera, ma anche successive decisioni del Consiglio comunale che andrà a pronunziarsi sulle trasformazioni urbanistiche”.

Insomma, per De Michele, un proprietario, in caso di rigetto da parte del Consiglio comunale diuna sua richiesta di trasformazione urbanistica, potrebbe impugnare il diniego dinanzi al tribunale amministrativo regionale. “Tutta questa situazione è stata creata – ha continuato il capogruppo del Pdl – solo perché qualcuno vuole fare il ruolo della prima donna. Ma credo che questa volta si sia solo fatto un danno alla collettività a fronte della mera volontà di mettersi in mostra”.

Per quanto riguarda l’epiteto di “gattopardo” rivolto al primo cittadino, De Michele ha precisato che si tratta di un’affermazione spontanea a fronte di un atteggiamento non concordato e che ha visto la maggioranza spiazzata dal suo stesso sindaco. “Purtroppo, – ha concluso – pur giustificandolo per il carattere esuberante e spontaneo della persona, credo che certe decisioni e assunzioni di posizioni vadano adottate con maggiore cautela”.

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