AVERSA. Le condizioni di dissesto in cui versano alcune strade cittadine metterebbe a rischio lincolumità non solo di automobilisti, motociclisti e ciclisti ma anche e sopratutto dei pedoni.
Ad affermarlo è Biagio Ciaramella, presidente della sezione Aversa e Agro aversano dellAssociazione Italiana Familiari delle Vittime della Strada (Aifvs), che prende spunto dal cedimento del basolato di via Diaz, verificatosi pochi giorni fa nel tratto antistante un istituto bancario, per denunciare la condizione di carenza di manutenzione in cui viene tenuto il manto delle strade cittadine, in particolare di quelle realizzate in basolato.
Guardando arterie trafficate come via Roma, Via Veneto, via Orabona, via Lamarmora, via Diaz dove le lastre della pavimentazione mostrano evidenti dislivelli e spesso vuoti si ha la sensazione scrive Ciaramella che lAmministrazione municipale abbia cancellato dal bilancio la voce manutenzione ordinaria sostituendola con quella molto meno costosa di acquisto nastro bianco e rosso.
E questo, infatti continua la nota lunico intervento visibile realizzato, in tempi relativamente brevi dai tecnici comunali, quando in una delle arteria cittadine si verifica un cedimento. In via Diaz, nel punto in cui è ceduta la pavimentazione, quel nastro rimarca Ciaramella è rimasto in sede circa una settimana. Poi il tempo inclemente lo ha rimosso lasciandone a ricordo solo una parte, mentre il basolato continua a presentare un dislivello estremamente pericoloso. Purtroppo aggiunge da una verifica fatta dai soci dellAivfs questa condizione è presente in molte strade cittadine e mette a rischio non solo le balestre delle automobili sottoposte a sollecitazioni meccaniche pericolose ma anche lincolumità di motociclisti, ciclisti e pedoni che rischiano cadute rovinose incappando in buche e dislivelli del basolato che diventano invisibili quando sono coperti dallacqua piovana.
Da qui la necessità di chiedere un intervento immediato dellassessore ai lavori pubblici. Perché afferma Ciaramella non si può mettere a rischio la sicurezza dei cittadini trascurando la manutenzione ordinaria delle strade, giustificando la cosa con una presunta ristrettezza economica, permettendo però la realizzazione di opere di dubbia utilità, come certe rotonde e certi marciapiedi inaugurati negli ultimi tempi, che impegnano fondi che potrebbero essere destinati più utilmente alla manutenzione delle strade. E inaccettabile conclude la nota dellAifvs che si corra ai rimedi solo quando una buca o un dislivello del manto stradale si trasformano in trappola mortale. Allora agli amministratori comunali non basterà mettere una toppa. Esiste anche una responsabilità personale.