AVERSA. La Prefettura di Caserta risponde ai ricorsi dei cittadini in materia di sosta a pagamento. E rigetta le istanze del presidente del Comitato Anti Strisce Blu, Giuseppe Oliva.
Proprio a definizione di un ricorso prodotto da Oliva, per conto di una società allo stesso riconducibile, la Prefettura di Caserta, con ordinanza del 2 marzo scorso, ha rigettato il ricorso invocando le argomentazioni più volte riportate dalla stampa: in primis non regolarità della sosta sulla carreggiata e mancanza di aree a sosta libera.
La Prefettura, infatti, ha ritenuto insussistenti le motivazioni del ricorrente e condiviso le argomentazione dellorgano accertatore, ovvero la polizia municipale di Aversa, guidata dal comandante Stefano Guarino, e ha rigettato ingiungendo il pagamento del doppio della sanzione originaria, ovvero 84,50 euro contro i 38 euro originari.
In un caso meno recente, risalente al dicembre 2010, la Prefettura è entrata sulla questione della sosta a favore di residenti solo in alcune zona e della sosta libera, argomento invocato da un ricorrente residente in via Cavour. In quel caso, la Prefettura ha ritenuto di poter condividere la posizione dellorgano accertatore in ordine alla censura della illegittimità della individuazione di area di sosta a pagamento in mancanza di altra zona limitrofa di parcheggio libero.
Nella stessa ordinanza, lorgano territoriale di governo ha ritenuto rilevante anche unaltra considerazione contenuta nelle memorie della polizia di Aversa: gli atti istitutivi della sosta a pagamento, contestati dal ricorrente, non sono stati impugnati innanzi agli organi competenti (ovvero il giudice amministrativo) per cui sono assistiti da piena esecutorietà. In questo caso lesito per il ricorrente è stato particolarmente oneroso: 8 ricorsi rigettati per limporto di 85 euro ciascuno.
La Prefettura si legge in una nota dellufficio stampa del Comune di Aversa ha confermato ciò che ha sempre sostenuto il sindaco di Aversa, Domenico Ciaramella, ovvero di saldare gli avvisi di pagamento, le cosiddette multine, e non seguire chi, attraverso proclami a mezzo stampa, invita a non pagare.