AVERSA. Sono sbigottito delle dichiarazioni dellarchitetto Antonio Di Santo che, pur avendo ricoperto in passato ruoli politici, dimentica che oggi è soltanto un dipendente comunale, retribuito per un ruolo tecnico.
Ad affermarlo è il capogruppo consiliare del Gruppo Unico delle Autonomie, Paolo Santulli, nellambito di quella che è ormai divenuta una polemica tra lui e larchitetto Di Santo, dirigente della programmazione urbanistica del Comune di Aversa.
Tutto era iniziato con la richiesta di Santulli di nominare, in sostituzione del capo dellarea urbanistica, larchitetto Elio Florio, giunto al pensionamento, un sostituto esperto di questioni urbanistiche aversane, senza rischiare avventure. A queste parole è seguita la replica di Di Santo, per il quale Santulli invoca per la parte gestionale come normale una lunga esperienza e soprattutto quale criterio principe una fantozziana disponibilità ad esaudire i desiderata quotidiani delle richieste estemporanee del consigliere stesso.
Non gradisco questa polemica. risponde ora Santulli Conosco poco questo dirigente che si occupa dei lavori pubblici, che ho avuto modo di incontrare in non molte occasioni, sempre per un solo problema mai risolto, un marciapiedi. Me la sarei risparmiata volentieri questa diatriba, però la questione merita attenzione. Si tratta di un precedente pericoloso, la commistione tra ruoli e funzioni. I dipendenti del Comune, sia pure dirigenti, non possono pretendere di sostituirsi ai consiglieri per le scelte di loro competenza e nei dibattiti politici conseguenti. Stento a credere, come qualcuno mi ha detto, che questa provocazione dellarchitetto Di Santo, nellarea politica del vicesindaco De Chiara, si sarebberealizzata in modo strumentale, contro di me, per non aver gradito i criteri che ho suggerito per la nomina del nuovo dirigente dellarea urbanistica. Aspirando, infatti, a tale incarico, Di Santo si sarebbe fatto prendere la mano, perché i profili da me proposti, per questa mansione, lo escludevano irrimediabilmente.
Santulli ha scritto una lettera al sindaco e al capo del personale del Comune per valutare le responsabilità dellarchitetto in questa vicenda. Mi sono riservato di intervenire, indipendentemente dalle loro iniziative, in tutte le sedi, per tutelare la mia immagine, rispetto alle dichiarazioni equivoche dellarchitetto Di Santo, conclude lex parlamentare.