Zone G, Mattiello: “Adottare stessa procedura del Piano Casa”

di Redazione

Giuseppe MattielloAVERSA. “Adottare anche per le zone G non classificate la stessa procedura adottata per il Piano casa attraverso due punti imprescindibili: trasparenza e coinvolgimento. Trasparenza nelle decisioni e coinvolgimento di tutti i soggetti interessati”.

Ad affermarlo l’assessore all’urbanistica del comune di Aversa, l’ingegner Giuseppe Mattiello, che continua: “Ho chiesto all’interpartitico delle forze di maggioranza di essere delegato ad attivarmi per la questione delle zone G. Ci sono alla base due considerazioni: la prima è rappresentata dal fatto che il 40% di queste zone non ha un classificazione; la seconda riguarda la preoccupazione che si possano utilizzare strumenti come il Piano casa per ottenere su quelle zone una trasformazione urbanistica”. Da qui, per l’esponente del Gruppo Unico delle Autonomie, la necessità di regolamentare l’intero comparto. Come fare? In che modo dettare le regole? “Dopo che la maggioranza mi avrà autorizzato ad andare avanti, attiverò i contatti con le forze di opposizione per stendere un’idea di massima sul come operare”. Ma un’idea il professionista aversano ce l’ha già: “Se fossi io a dover decidere, darei vita ad un avviso pubblico invitando tutti i proprietari delle zone G a produrre all’amministrazione comunale una dichiarazione di intenti sull’utilizzazione dei suoli di loro proprietà con il consiglio comunale che, di seguito, andrà a decidere”.

Mattiello, poi, illustra in maniera più dettagliata la proposta e continua: “Premesso che abbiamo una mappatura delle zone G effettuata nei giorni scorsi dagli uffici comunali competenti, dividerei il territorio in ambiti stabilendo in ogni ambito che tipo di servizi destinati alla collettività l’amministrazione vorrebbe: piscina, luoghi di culto o altro e attenderei le proposte dei privati con i quali andrei a concordare una serie di patti”. La regolamentazione, sempre secondo l’assessore della giunta guidata dal primo cittadino Mimmo Ciaramella, serve, ancora una volta, in primo luogo, ad evitare che ci siano margini di discrezionalità ampia per i singoli, dirigenti comunali o politici che siano. In secondo luogo vi è la necessità di avviare un processo di rilancio edilizio non solo privatistico speculativo, ma utilizzare i capitali privati per scopi che combacino con il pubblico, ad esempio, autorizzare la realizzazione di una piscina concordando con i proprietari la cessione in determinate fasce orarie all’uso collettivo mettendola a disposizione di scuole o fasce deboli della popolazione.

Un proposito, quello dell’assessore Mattiello, che dovrebbe trovare il placet non solo della sua maggioranza, ma anche quello dei finiani di Futuro e Libertà per l’Italia che con il loro capogruppo consiliare Rosario Capasso avevano tentato di far discutere della cosa il consiglio comunale attraverso una mozione respinta dalla coalizione di centro destra. Successivamente, lo stesso assessore lo aveva contattato per dare il via all’iter ora illustrato, provocando una reazione dei finiani ed una garbata polemica da parte di Mattiello.

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