CASERTA. Il 7 marzo 1996 la legge 109 sul riutilizzo sociale dei beni confiscati alle organizzazioni criminali entrava in vigore e segnava una svolta epocale nel contrasto alle mafie nel nostro Paese.
Un successo per lo Stato, per la rete di Libera e per tutti i cittadini che avevano sostenuto con un milione di firme la petizione popolare a sostegno della proposta di legge. Il 7 marzo 2011 ricorrono 15 anni dall’entrata in vigore della legge sul riutilizzo sociale dei beni confiscati, 15 anni nel corso dei quali centinaia di ettari di terreni, ville, appartamenti e altri beni immobili si sono trasformati in cooperative sociali, sedi di associazioni, comunità di accoglienza, centri culturali, grazie all’impegno di Istituzioni, Enti Locali e della società responsabile. Nelloccasione, Libera organizzerà, a partire da lunedì 7 marzo, una settimana di visite guidate ed iniziative sui beni confiscati alle mafie con la partecipazione di studenti, scuole, cittadini, associazione, scout, parrocchie. Liniziativa dal titolo Prendiamoci bene: è Cosa Nostra! Giornata di apertura dei beni confiscati alle mafie, si inscrive nell’ambito del concorso Regoliamoci 2010-11, promosso con il Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca e in collaborazione con l’Agenzia Nazionale per l’amministrazione e la destinazione dei beni sequestrati e confiscati alla criminalità organizzata.
Quindici anni dopo ha commentato Don Luigi Ciotti, presidente di Libera il bilancio è certo positivo, anche se rimangono delle criticità. Non sempre è stato facile dare applicazione alla legge, che sul piano operativo ha scontato una serie di debolezze, ostacoli burocratici e ritardi. Ma tanto è stato comunque fatto. Numerosi e concreti i percorsi di giustizia, i diritti costruiti grazie alla 109: dagli edifici trasformati in scuole, caserme, centri per anziani, alle cooperative che sui terreni confiscati danno lavoro a tanti giovani e mobilitano tutte le forze sane dei territori. I prodotti a marchio Libera Terra, col loro gusto di legalità e responsabilità, arrivano nelle case e sulle tavole di moltissimi italiani. E sono oggi forse il simbolo più visibile di questa riscossa, di questa svolta, questo contrasto alle mafie collettivo, dal basso, che si alimenta di un lavoro tenace e silenzioso in ogni parte dItalia, e della collaborazione di tante realtà: istituzioni, scuole, volontariato, mondo della cooperazione, dei sindacati, dellimprenditoria. Nellultimo periodo, abbiamo avuto anche la soddisfazione di veder nascere lAgenzia nazionale per i beni confiscati, come auspicavamo da anni. Uno strumento che speriamo contribuisca a potenziare lefficacia e il valore economico, culturale, sociale ma soprattutto etico di questi percorsi. Molto resta da fare. A partire dallestensione delluso sociale ai reati di corruzione. Ma questa ha concluso Don Ciotti è storia di oggi: storia della campagna Corrotti, circa ottocentomila cartoline raccolte che consegneremo al presidente Napolitano, una storia che ha ancora bisogno di noi, del ‘noi’, dellimpegno di tutti, nessuno escluso. Tanti gli appuntamenti dell’iniziativa di Libera per celebrare il quindicesimo anniversario. In Calabria, ad Isola di Capo Rizzuto, con visita alla palazzina confiscata in zona Le Cannella dove sarà realizzato un centro che ospiterà colonie estive.
In Campania, a San Cipriano d’Aversa, in provincia di Caserta, nella villa di via Ruffini confiscata a Pasquale Spierto, dei Casalesi, affidata a Cooperativa Agropoli Onlus, che oggi ospita un centro sociale per ragazzi e una comunità alloggio per pazienti psichiatrici. Visite dalle ore 10 alle ore 18.
Nel Lazio, a Roma, presso la Casa del Jazz, una villa con il suo parco confiscati alla Banda della Magliana trasformati in auditorium e mediateca, sale di registrazione e foresteria per musicisti. In Lombardia a Milano, presso Spazio Cangiari, gestito dal consorzio Goel, una boutique del Lusso Etico Sociale ed Ecologico, allestita in un immobile confiscato alla ‘ndrangheta in viale Monte Santo. In Liguria, a Genova, sarà aperto alla cittadinanza e alle associazioni locali un basso confiscato in Vico Mele. In Piemonte, a Torino, il PerformingMediaLab, gestito dall’associazione Teatron e Acmos, in un bene confiscato in via Salgari. In Puglia a Torchiarolo appuntamento nella villa confiscata a Tonino Screti, il cassiere della Sacra Corona Unita, oggi gestita dalla Cooperativa Terre di Puglia Libera Terra, che vi realizza iniziative didattiche e formative. In Sicilia, a Trapani, i ragazzi delle scuole visiteranno la Cooperativa Calcestruzzi Ericina a Trapani, confiscata a Vincenzo Virga.