Noa celebra la musica napoletana

di Antonio Taglialatela

Noa NAPOLI. La cantante israeliana Noa ha deciso di omaggiare la grande tradizione musicale partenopea con il suo nuovo album “Noapolis”, titolo che fonde il nome dell’artista a quello greco Neapolis che identifica il capoluogo campano.

Il disco,che riunisce in sè ritmi rock ma anche calde tonalità jazz unite a melodie e suggestioni mediorientali, è disponibile sugli scaffali dal 28 febbraio,ed è stato presentato a Napoli il 3 e il 4 marzo al Teatro Sannazaro dalla cantante insieme al Solis String Quartet. Martedì 8 marzo sarà in concerto a Catanzaro al Teatro Politeama, mentre il 9 marzo a Foggia al Teatro del Fuoco. Noa è un’artista artista profondamente impegnata nell’utilizzo della musica come strumento di riavvicinamento fra popoli in conflitto, con particolare riguardo alla tragica questione mediorientale.

La sua ispirazione trae nutrimento dall’ambiente israeliano, con le sue contraddizioni e le sue speranze. Temi ricorrenti nei suoi lavori sono infatti le guerre della sua terra, il terrorismo, la diaspora. E i problemi, sia pure in scala minore, sono vissuti ugualmente dal popolo napoletano, cui è dedicato questo lavoro.

Infatti, Noa così dà inizio alla lettera piena d’affetto indirizzata ai partenopei: “Carissimi Napoletani, io, come voi, vivo vicino al mare… Un mare di lacrime, di parole, di speranze e di paure. Un mare di musica e di sogni. Questi elementi, comuni alle mie ed alle vostre origini, uniscono le nostre culture in un forte, virtuale legame di sangue e bellezza, di gioia e dolore. Da qui, dove una forestiera dagli occhi neri innalza la sua voce straniera per abbracciare con amore la vostra tradizione, è inviato un raggio di luce a coloro che nel mondo condividono gli stessi valori, che piangono e ridono e bramano, soffrono e sperano, dovunque essi siano”.

E la lettera così si conclude: “Un’ultima cosa voglio condividere con voi: quando ho registrato la maggior parte di questi canti, ero al settimo mese della mia terza gravidanza. Dentro il mio corpo, stava crescendo una deliziosa bimba. Mentre io le stavo donando la vita, lei dava vita a me… la sua anima si è trasmessa dal profondo di me stessa, sulle ali della mia voce, dentro il cuore di ogni canzone che voi ascolterete. E il suo nome? Yum. In ebraico significa…il mare. Naturalmente…Con tutto il mio amore, Noa”.

Noapolis possiede una tracklist di 14 brani tutti cantati in napoletano, tranne Nini Kangy (Lilì Kangy) e Gaa’ gua (Nonna nonna) incise in lingua ebraica:

– Santa lucia luntana – E.A. Mario

– Era de maggio – Di Giacomo / Costa

– Alla fiera di Mastrandrea – Anonimo

– Fenesta vascia – Anonimo

– Sia maledetta l’acqua – Anonimo

– Autunno – Bovio / De Curtis

– Torna a Surriento – E .De Curtis / G.B. De Curtis

– Napule ca’ se ne va – E. Tagliaferri / E. Murolo

– I’ Te Vurria Vasa’ – V. Russo / Di Capua

– Nini Kangy* – Capurro- Gambardella

– Villanella che all’acqua vai – Giovanni Leonardo dell’ ’Arpa

– Tammurriata nera – Nicolardi / E.A. Mario

– ‘A cartulina ‘e Napule – De Luca / Bongiovanni

– Nonna nonna (Gaa’gua)** – Murolo / Panzuti

*traduzione in lingua ebraica: Dan Almagor

** traduzione in lingua ebraica: Gil Dor
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