Testamento biologico, Gd: “No ad etica di Stato”

di Redazione

 CASERTA. Contro la bozza di legge sul testamento biologico si mobilitano i Giovani Democratici del Pd Caserta che domenica saranno nelle piazze per ribadire la propria contrarietà al provvedimento.

“E’ in arrivo alla Camera la legge sul testamento biologico, una legge – scrivono i Gd – che rischia di sancire la priorità del legislatore sulla volontà dei soggetti interessati, evocando l’eventualità terrificante di un’etica di Stato. Un’insensibile ingerenza in una sfera che storicamente appartiene all’intimità delle proprie scelte personali e che rischia di contraddire la visione liberale dell’esistenza e il rispetto cristiano per la persona umana e per la sua dignità, valori che sembrano presi in considerazione esclusivamente nel momento del bisogno politico. E’ giusto subordinare all’autorità della legge l’imprescindibile principio di libertà? E’ giusto subordinare la vita delle persone e il supremo principio di autodeterminazione alle scelte e agli umori di maggioranze politiche pro tempore?

Questi sono gli interrogativi che smascherano le indicibili motivazioni che risiedono alla base dell’ultimo aborto di un governo illiberale, un governo disposto a rinunciare ai principi fondanti del proprio progetto politico pur di rinsaldare la flebile alleanza con le gerarchie ecclesiastiche. In seguito alla sconfortante lettura di quest’aberrazione legislativa si comprende la fondatezza dei timori e degli interrogativi nei punti in cui si vanifica la volontà del paziente considerata non vincolante e comunque sottostante alle valutazioni mediche, si considerano irrinunciabili e indisponibili le procedure per l’alimentazione e l’idratazione artificiale e si rinchiude la dichiarazione anticipata di trattamento in un labirinto burocratico che impone faticose ed impossibili procedure.

Valutazioni che affluiscono tutte in un evidente difetto d’incostituzionalità. E’ palese il contrasto con l’art.32 della Costituzione, con il quale l’Assemblea Costituente promette ai cittadini di non mettere le mani sulla loro vita, garantendo la libertà di disporre del proprio corpo rispettando la propria coscienza e le proprie convinzioni personali. Nella realtà globale, il tentativo di isolarsi dalle scelte compiute dai legislatori internazionali e dalle libertà garantite in tutti i paesi degni di essere definiti democratici, nasce con un grande difetto di effettività. In un tempo di elevata mobilità come il nostro, le barriere erette da un legislatore poco previdente possono essere di fatto aggirate. Si può temere, e a buon ragione visti i precedenti, che il nostro paese conosca la pratica odiosamente discriminatoria di un turismo dei diritti e della morte, a danno di chi alla sventura della malattia deve inevitabilmente aggiungere quella della povertà. Un famoso comico napoletano ricordava come dinanzi alla morte tutti siamo uguali. Potremmo scoprire invece che anche la morte può conoscere e smascherare diseguaglianze”.

Scrivici su Whatsapp
Benvenuto in Pupia. Come possiamo aiutarti?
Whatsapp
Redazione
Condividi con un amico