Degrado Oasi Variconi, incontro col presidente dell’Ente Parco

di Redazione

Antimo TraettinoCASTEL VOLTURNO. Entra nel vivo del dibattito politico e della società civile l’annosa questione dell’Oasi dei Variconi, già oggetto, la scorsa settimana, di segnalazioni ed esposti recepiti dai media nazionali e regionali, nonché dalle istituzioni cittadine e militari di Castel Volturno.

A seguito di una denuncia per lo stato di incuria e di degrado dell’area riserva ubicata alla foce del Fiume Volturno presentata al sindaco di Castel Volturno, Antonio Scalzone, nonché ai comandi dei vigili urbani, dei carabinieri, del corpo forestale dello Stato e della Capitaneria di porto, si è tenuto nel primo pomeriggio di giovedì 3 marzo un incontro con il responsabile amministrativo dell’Ente parco riserva Lago di Falciano – foce del Volturno – Costa di Licola, Antimo Traettino, al quale hanno partecipato: l’amministratrice del sito informativo Domizia.it, Paola Castelli, il consigliere comunale del gruppo Liberamente, Antonio Leone, il referente di quartiere “Area Scatozza”, Germano Ferraro, il giornalista Massimiliano Ive e il referente dell’associazione “I Muli – Villaggi globali”, Daniele Manzo. Il confronto tra cittadini e il responsabile amministrativo dell’Ente parco è stato caratterizzato da uno scambio di idee e notizie pertinenti l’eclatante storia dell’Oasi dei Variconi. Traettino ha subito esposto ai presenti le precarietà e i punti deboli dell’organismo regionale dell’Ente parco, segnalando, nel contempo lo sforzo immane rivolto da tale ente pubblico nella vigilanza e nell’amministrazione dell’Oasi dei Variconi, che rientra nel comprensorio del parco riserva foce del Volturno – Costa Licola. “Dal 2006, anno in cui sono stato nominato referente amministrativo del suddetto ente Parco – sottolinea Traettino – la Regione non ha ancora nominato dei direttori. Questa è una situazione che caratterizza tutti i parchi regionali della Campania”.

Ma c’è di più sulla vicenda Oasi dei Variconi. Nello spazioso ufficio dell’Ente parco sito a Castel Volturno avrebbero dovuto lavorare al fianco del referente almeno otto unità. Invece, come ha dichiarato lo stesso Traettino: “Da quando è stato istituito l’Ente parco, svolgo da solo tutte le funzioni amministrative previste per legge e non posso nemmeno superare il limite massimo di orario di lavoro stabilito dall’indice del 40%. Il tutto, in attesa che sia nominato un direttore… Ci limitiamo, per le risorse finanziarie messe a disposizione dalla Regione Campania, a svolgere un’attività di monitoraggio, di vigilanza e certamente rappresento uno dei pochi enti che segnala gli abusi commessi ai danni dell’Oasi dei Variconi, commisurando, anche delle sanzioni”. Per quanto riguarda le risorse messe a disposizione dalla Regione Campania, abbiamo appreso, che solo nel 2010 sono stati stanziati per l’Ente Parco Licola-Volturno-Falciano del Massico, circa 69.000 euro che riuscirebbero a coprire, soltanto, le spese e i compensi retributivi per il personale impiegato nell’intricato coacervo burocratico tra organi di controllo, amministrazione e vigilanza. Pertanto non possono essere elargiti ulteriori sforzi per il risanamento completo dell’area riserva che conta più di 20 km di superficie costiera e svariati ettari di terra anche in zone collinari. E non parliamo poi della controversa vicenda dell’annullamento del consigli direttivi per gli enti parco, delle difficoltà vissute per la nomina dei revisori e per le delimitazioni delle aree con le tabelle, ecc.

Oasi Variconi ridotta ad una discarica – VIDEO

E i comuni che appartengono al comprensorio dell’Ente parco cosa fanno?

“L’Oasi dei Variconi rientra nella riserva della Foce del Volturno – Costa Licola – Lago di Falciano e per tale organo regionale è prevista la partecipazione territoriale del Comune di Castel Volturno, di Mondragone, Falciano del Massico, Licola, Villa Literno e Giugliano – precisa il responsabile Antimo Traettino – ma sino ad oggi gli enti locali, così come gli imprenditori, artigiani e la società civile, non hanno compreso quale opportunità rappresenti l’Oasi dei Variconi e l’intera riserva. I parchi sono una risorsa ricettiva sbalorditiva. Il birdwatching, le visite al parco e le connesse attività scientifiche rappresentano una fonte di ritorno economico per la comunità. Ci sono stati degli incontri per la nomina dei rappresentanti e dei delegati dei vari comuni, vi sono stati dei confronti per eleggere la figura del presidente dei rappresentanti amministrativi del comprensorio ente parco, ma alla fine l’interesse da parte dei comuni nei confronti dell’Ente in questione sembra essersi dissipato, svuotato. Non c’è più confronto”. Forse colpa delle indennità non coperte per la mancanza di fondi? Per il momento non lo sappiamo. Forse perché alla Regione Campania pesano più che mai le voci di spesa in bilancio per gli enti parco?

E sulla posizione della Regione Campania?“Al momento la Regione Campania – rilancia Traettino – deve farci capire se vuole mantenere in vita gli enti parco oppure intende eliminare tale figura di gestione dei parchi regionali rinviando ai comuni ed enti territoriali la gestione delle riserve. In effetti dalle ultime disposizioni emanate non si capisce quali intenzioni abbia. Viviamo purtroppo in questo dubbio e immobilismo burocratico e politico. Dall’altra parte vogliamo sapere quali sono le reali intenzioni programmatiche degli enti locali”.

La gestione della pulizia degli arenili dell’Oasi e delle aree dell’Ente parco è affidata all’azienda convenzionata dalla Regione: l’Astir… Innanzi alla questione della presenza di un’area di stoccaggio di rifiuti sull’Oasi dei Variconi abbiamo appreso dal comando della Capitaneria di Porto, che sussiste un servizio di pulizia e recupero delle spiagge offerto dall’Astir (azienda convenzionata dalla Regione). A conferma di ciò abbiamo chiesto delucidazioni sul servizio al referente del Parco: “Non è che non abbiamo fatto nulla per migliorare la salubrità dei luoghi, per quanto concerne il nostro parco e le nostre spiagge. Sussiste un progetto con l’Astir che è suddiviso in tre tappe: 1) pulizia e vigilanza della superficie dell’ente parco; 2) recupero su tutto il litorale delle dune e delle retro dune; 3) realizzazione dei percorsi. Tale programma è operativo. Sussiste un contratto in opera a carico della comunità. Un anno fa è stata fatta la raccolta, anche la scorsa estate, evidentemente – precisa Traettino – occorrono ulteriori controlli da parte delle amministrazioni locali, nonché dell’Astir, al fine di rimuovere quello che si può ed è consentito togliere dalle spiagge. Resta il fatto che questo servizio, operativo per 365 giorni l’anno, vede come contraltare la questione del continuo riversamento sulle nostre coste di rifiuti provenienti dal mare, dai Regi Lagni, dal Volturno, dal Savone, dall’Agnena. Questi rifiuti, nella loro rimozione, pesano come onere economico sulla comunità di Castel Volturno, quando ad inquinare sono i comuni a monte. La Provincia di Caserta, il Comune di Castel Volturno, dovrebbero intervenire in tale ambito richiedendo una equa redistribuzioni degli oneri per l’inquinamento delle nostre spiagge, nonché attivando canali di contrasto al fenomeno richiedere anche un risarcimento”.

L’opposizione consiliare di Castel Volturno richiede un Consiglio Comunale in cui si discuta dell’Oasi dei Variconi.

Su istanza del consigliere di Liberamente, Antonio Leone, all’indomani della segnalazione sullo stato di degrado dell’Oasi dei Variconi, l’opposizione consiliare ha firmato un documento congiunto al fine di chiedere delucidazioni al primo cittadino, Antonio Scalzone sulle attività promosse dall’Ente locale nei confronti della riserva naturale in questione. Il consigliere Leone, presente all’incontro presso l’Ente parco si è fatto carico di supportare politicamente la segnalazione giornalistica presentata da Massimiliano Ive e da Germano Ferraro. Ora si attende una risposta dall’apparato amministrativo del Comune di Castel Volturno.

All’orizzonte? In embrione la costituzione di un coordinamento di associazioni e cittadini che collaborino con le istituzioni per vigilare e tutelare il parco. Risultato dell’incontro? Avvio immediato di un piano di sensibilizzazione territoriale ed extraterritoriale che coinvolga la stampa, la rete informatica, le associazioni, i cittadini, i rappresentanti politici, gli imprenditori e gli artigiani di Castel Volturno e non solo, al fine di recuperare il territorio dell’Ente parco. Ora si attendono ulteriori risvolti e riflessioni.

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