TOKYO. La situazione presso la centrale nucleare di Fukushima “mostra qualche miglioramento”, pur restando incerta. A riferirlo Tetsuro Fukuyama, vicecapo di gabinetto del governo giapponese, nel corso di una conferenza stampa.
La centrale, dopo i gravi problemi causati dal sisma e dallo tsunami che hanno colpito il Giappone del nordest l’11 marzo, sarà disattivata. “Guardando oggettivamente alla situazione, è chiaro cosa fare”, ha detto il portavoce del governo, Yukio Edano, in una conferenza stampa, alla domanda se il governo stia pensando di smantellare l’impianto nucleare.
In giornata l’allarme sulla centrale si era concentrato sul reattore numero per per un innalzamento della pressione, poi rientrato. Intanto è stata ripristinata l’elettricità al reattore numero due e i venti soffiano ancora verso sudest sulla centrale nucleare giapponese di Fukushima, verso l’Oceano Pacifico, secondo l’Agenzia metereologica giapponese. I venti sono importanti per determinare la direzione che prenderà la radioattività emessa dai reattori danneggiati della centrale, che potrebbe minacciare Tokyo e avere effetti sulla catena alimentare.
Dopo che, sabato, tracce di radioattività sono state scoperte per la prima volta nel latte e negli spinaci prodotti nei pressi della centrale, anche domenica livelli di radioazioni superiori alle norma sono stati rilevati su due campioni di spinaci e quattro di latte.I livelli di radioattività sono tali che anche un consumo continuato dei prodotti non provocherebbe danni all’ organismo umano. La vendita e la distribuzione dei prodotti sono state comunque sospese e il governo deciderà lunedì se prendere altre misure.
Tracce di radioattività sono state riscontrate per la prima volta anche a Taiwan su delle fave importate dal Giappone. Lo dicono le autorità di Taipei. Bassi livelli di iodio radioattivo, tali da non danneggiare la salute, infine, sono state scoperte, sempre sabato, nell’acqua corrente a Tokyo.
Sul fronte del bilancio delle vittime, i morti causati dal terremoto e dallo tsunami dell’11 marzo scorso hanno superato le 15mila unità soltanto nella prefettura di Miyagi, mentre contando anche i dispersi si arriva a 20mila vittime.