In casa Juventus e Milan si respira aria di rinnovamento, ma il campionato non è ancora finito, anzi.
La 28esima giornata offre ai palati più raffinati, la sfida delle sfide: la più titolata dItalia con 27 scudetti (29 senza lavvento di Calciopoli) e la più titolata dEuropa con ben 7 Champions League allattivo. In campo complessivamente ci sono 44 scudetti, 9 Champions League e 14 coppe italia. Questo è Juventus-Milan. Una partita che rievoca ai più nostalgici le sfide scudetto, quelle dove ti aspettavi una magia di Del Piero o uninvenzione di Kaka. Lultima volta che il Milan ha portato via punti alla Juventus nel suo stadio risale allanno scorso, quando una doppietta di Ronaldinho e il gol di Nesta condannarono i bianconeri ad una profonda crisi, conclusasi poi con il settimo posto in classifica. A scaldare il big match di domani sera ci pensano gli allenatori, che hanno bisogno entrambi di punti: il Milan, per non sentire il fiato al collo dellInter, distante ormai solo 5 punti, la Juventus, per uscire dalla crisi (0 punti nelle ultime due partite). Sarà una partita decisiva per tutti. Così Delneri etichetta la sfida contro il Milan.
La società mi ha ancora attestato la propria stima – dice il tecnico – mi sento al sicuro quanto a rispetto, ma poi sono i risultati che decidono. E ancora: Non lottare per il quarto posto, sarebbe un fallimento. Mentre alla domanda sulla sua permanenza o meno sulla panchina bianconera afferma che ho un contratto e non devo chiedere se resto o meno. Penso a fare il mio lavoro al meglio. Possiamo e vogliamo vincere.
Di ben altro umore è Allegri, che affronta questa sfida da primo della classe: La Juvenon va sottovalutata, con l’Inter ha vinto, a Lecce ha giocato quasi da subito in 10 e con il Bologna ha avuto un po’ di sfortuna ed è stata punita dalle ripartenze dei rossoblu. Non troveremo una squadra dimessa. Saremmo folli ad avere un calo di tensione domani. La Juve all’andata ha fatto una buona gara sfruttando i nostri errori. Noi abbiamo fatto comunque bene, 23 tiri verso la porta avversaria contro 3. Ero amareggiato e dispiaciuto per non aver trovato il risultato.
Il tecnico assicura anche che la sfida Champions non influirà sui suoi: Dobbiamo avere la testa su domani e non a mercoledì. Conclude la conferenza con una battuta sullInter e sul possibile tifo bianconero da parte dei cugini: È normale: per loro, il diavolo siamo noi, dice sorridendo. Il big match, quindi, si presume interessante. Le premesse ci sono, il tifo e le squadre anche, non ci resta che attendere e sperare che vinca il migliore.